“Contro i furti attuare il Controllo del vicinato”
Il gruppo di minoranza Progetto Castiglione ha chiesto, durante l’ultima seduta di consiglio comunale, di attuare la pratica di buon vicinato. Sabato mattina al Castello incontro pubblico
«In Consiglio Comunale abbiamo chiesto di discutere del crescente numero di furti nelle abitazioni. Lo abbiamo fatto semplicemente perché in Consiglio Comunale è doveroso affrontare i problemi della gente. Oggi, come ieri e come sempre. La sicurezza, cavallo di battaglia di Poretti & C., è un tema disatteso perché affrontato nel modo sbagliato». Parole di Progetto Castiglione, gruppo di minoranza che ha chiesto, durante l’ultima seduta di consiglio comunale, che l’amministrazione avvii un percorso per la formazione del “Controllo del vicinato”, ovvero una pratica atta ad aumentare la conoscenza tra vicini che si controllano la casa a vicenda. Il tutto in vista dell’incontro pubblico sul trema dei furti organizzato dalla Castiglione Olona Servizi e in programma per sabato mattina.
«A noi sta a cuore che i tanti cittadini, che nei giorni scorsi hanno subito o hanno sentito continuamente notizie di furti e infrazioni nelle abitazioni, sappiano che le istituzioni sono vicine ed attente al problema – spiegano da Progetto Castiglione -. L’attenzione della politica in questi casi si traduce nell’individuazione di strumenti e azioni che allentino il senso di insicurezza che facilmente si diffonde ma anche in richieste precise alle autorità preposte per aumentare la prevenzione e i controlli. Se la politica si interroga sui fatti e si confronta sulle scelte da effettuare, non fa terrorismo, ma fa il proprio mestiere. Se per le forze dell’ordine non esiste allarme, noi riscontriamo comunque un disagio e una preoccupazione tra la gente, a cui vogliamo rispondere».
In Consiglio Comunale Mauro Cereda (Progetto Castiglione) ha proposto il "Controllo di Vicinato" «come azione concreta ed efficace per affrontare il problema. La nostra proposta va ben oltre l’emergenza. Coinvolge direttamente i cittadini e, per esempio, i comitati di quartiere. Sollecita le relazioni e la partecipazione, attraverso incontri pubblici e assemblee che formano i residenti ad un controllo attivo del vicinato e ad una vigilanza solidale utile a creare protezione. Insomma abbiamo proposto un approccio diverso dal solito, ma già ampiamente sperimentato con successo in Italia e nel mondo. Niente ronde e niente telecamere, tanto care a Poretti ma anche queste dimenticate. Sabato mattina se ne parlerà al Castello di Monteruzzo, ne siamo contenti e soddisfatti: quello che volevamo, sollevando la questione in Consiglio Comunale, era parlarne, informare e affrontare tutti insieme il problema. Già questo sarà un deterrente piuttosto che la rassegnazione».
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