Galli: “Per le province una soluzione all’italiana”
Il commissario straordinario della provincia di Varese è critico sui provvedimenti adottati dal governo: "Non cambia nulla e si toglie democrazia"
Si è tenuta questa mattina, a Villa Recalcati, la conferenza stampa di fine anno, alla quale hanno partecipato il Commissario straordinario della Provincia di Varese Dario Galli e il sub Commissario della Provincia di Varese Andrea Polichetti, nominato nel luglio scorso e che si occupa delle deleghe a Lavoro, Istruzione e Formazione professionale e Politiche sociali.
L’ex presidente della provincia ha commentato l’abolizione delle Province e il provvedimento Del Rio, approvato alla Camera: «Elimineranno solo l’elezione diretta sostituendola con una di secondo grado – ha sottolineato Galli -. Ma è la cosa più grave poiché si toglie democrazia e si va ad erodere il ruolo strategico delle Province, che è sempre stato quello di garantire maggior equilibro tra gli enti istituzionali superiori e il territorio. Detto questo, nemmeno il nome Provincia verrà più eliminato e anche le competenze rimarranno identiche. La verità è che siamo di fronte alla solita soluzione all’italiana e con l’aggravante che questa abolizione viene fatta solo per “salvare l’onore delle armi”».
Il Commissario ha ripercorso i mesi trascorsi, sottolineando gli interventi più significativi portati a termine dall’ente sia a livello di infrastrutture stradali che di percorsi ciclopedonali, di patrimonio, edilizia scolastica, ambiente e territorio. Galli ha sottolineato che «in questi 5 anni tutto ciò che è stato fatto non ha comportato l’accensione di alcun nuovo mutuo. Abbiamo risparmiato sulla spesa corrente, che è quella, per intenderci, che genera il debito pubblico. Dal 2009 a oggi il personale della Provincia è sceso a 445 unità, sono stati ridotti i dirigenti e il costo del personale è sceso da 23 milioni di euro annui a 17 e mezzo, con un risparmio di quasi 5 milioni di euro. Sono questi numeri certificati e non discorsi da comizi politici. Peccato che nel nostro Paesi li si faccia solo qui a Varese. Eppure ci eliminano al pari di altri enti dove non vi è alcuna attenzione ai conti pubblici».
Il sub Commissario Polichetti ha tracciato il bilancio dei settori di competenza partendo dalla Formazione professionale, «dove gli utenti sono i nostri studenti, che quest’anno si attestano a quasi 40 mila nelle scuole superiori e nei centri di formazione professionale. Varese ha poi 287 indirizza scolastici e ogni anno apportiamo una modifica così da rendere l’offerta formativa più “aderente” alle richieste del mondo del lavoro. Per il prossimo anno scolastico, infatti, abbiamo potenziato la formazione tecnica e professionale». Dalla scuola al Lavoro: «La situazione registra anche qui la crisi nazionale e il dato emblematico è che i Centri per l’impego hanno registrato con 31.433 accessi un incremento pari al 4,2%. Tra i dati positivi segnalo le 237 persone con disabilità, che hanno trovato una collocazione fissa con il servizio di collocamento mirato disabili».
Sulle politiche sociali, «Provincia ha gestito l’assistenza mirata ai disabili, che è differente dall’insegnante di sostegno, è cha come fine quello di favorire l’integrazione scolastica, ma più in generale, sociale. Un servizio questo affidato alle Province solo di recente. Abbiamo inoltre sottoscritto un Protocollo d’intesa contro la violenza sulle donne, avviando così un percorso che crescerà anche nei prossimi anni».
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