I senzatetto tornano in stazione: “Era l’unica alternativa al gelo”
Dopo annunci e promesse, anche per quest'anno sarà la sala d’aspetto della stazione di Busto Arsizio a dare riparo ai senza dimora della città. “Ora non si perda altro tempo per il rifugio”, avvertono i volontari
Il rifugio per senzatetto? «Pronto entro fine novembre». Questo è quello che l’assessore Ivo Azzimonti aveva dichiarato il 4 novembre a VareseNews ma in pochi avevano creduto in un epilogo così rapido di una vicenda che si protrae da anni. E infatti così non è stato. Anzi, anche per quest’anno sarà Rete Ferroviaria Italiana a farsi carico delle persone in situazione di disagio, evitando così che la popolazione senza dimora di Busto passi l’inverno sotto le stelle. Da lunedì sarà la sala d’attesa della stazione FS della città ad aprire (nuovamente) le sue porte per dare un tiepido riparo nelle notti invernali.
Non dev’essere stato facile per la società che gestisce lo scalo ferroviario tornare sui propri passi dopo la decisione di questa estate di chiudere la sala d’aspetto. "Limitare gli atti di degrado" c’era scritto sul cartello che comunicava la chiusura del locale e invece, da lunedì 9 dicembre, le persone che non hanno una casa torneranno a vivere lì. Una decisione obbligata e che deve aver toccato il cuore degli amministratori di Rete Ferroviaria Italiana, dal momento che l’unica soluzione alternativa sarebbero stati i cartoni in mezzo ad una strada. Come l’anno scorso, però, la sala d’aspetto non sarà riscaldata.
«Abbiamo accolto con favore che la nostra proposta di tornare ad aprire la sala d’aspetto della stazione sia stata accettata», spiega Sara Noli, portavoce della "rete Volare". Sono stati proprio i volontari a spingere affinché venisse chiesto alle ferrovie di tornare sulla propria decisione dal momento che aprire il rifugio in tempi così ridotti sarebbe stato impensabile. E se quindi si riparte da questa ennesima soluzione tampone «il nostro auspicio è che non si perda altro tempo e che si inizi subito a sviluppare il progetto definitivo per i senza dimora».
L’apertura delle porte della sala d’aspetto segna così una nuova sconfitta per la politica cittadina che in oltre un anno di trattative non è riuscita a portare a casa il risultato dell’apertura del rifugio all’interno di un ufficio dismesso dell’ex scalo Hupac.
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