Il calendario di Maria Vittoria Bignardi
La signora, moglie del professor Giorgio, crea ogni anno un calendario che ha il pregio di rendere presenti di nuovo in mezzo a noi i protagonisti di una età dell’oro della nostra più importante struttura sanitaria
Maria Vittoria Bignardi è puntuale nel ricordo del marito, professor Giorgio, e di presidenti, medici e infermieri che con la loro dedizione resero particolarmente efficiente ed apprezzato l’ospedale di Circolo. Maria Vittoria si fa carico
di iniziative personali che hanno momenti di rilievo nella celebrazione di una messa di suffragio per tutti i dipendenti ospedalieri defunti e nella pubblicazione di un calendario che ogni anno ha il pregio di rendere presenti di nuovo in mezzo a noi i protagonisti di una età dell’oro della nostra più importante struttura sanitaria.
Tempi, cultura medica, esigenze, società, sono mutati, di certo la situazione globale dell’assistenza ha avuto un notevole sviluppo, ma le attuali disponibilità finanziarie, insufficienti per una gestione al top, e i nuvoloni che si sono profilati all’orizzonte a causa della crisi generale , allontanano serenità e ottimismo che caratterizzavano gli anni ruggenti della sanità varesina durante i quali parecchi cittadini benemeriti supportarono con grandi donazioni l’azione della mano pubblica. Sono anni che con il calendario vengono riproposti con garbo e amore da Maria Vittoria, cara amica di noi giornalisti, splendida signora nell’anima e nell’aspetto, dotata di una volontà di ferro e di una grande creatività che stimolano decisione ed entusiasmo di un passo bersaglieresco di un’età veneranda. Io sono felice di ascoltarla come mi è accaduto nei giorni scorsi quando mi ha illustrato il calendario 2014 che da sola ha realizzato utilizzando testi e foto relativi alla storia dell’ospedale e poesie di Nelson Cenci e aforismi e vignette irresistibili di Gaspare Morgione, protagonista di splendide vicende editoriali suggerite da un uomo di solida cultura come Giorgio Bignardi.
Anche il calendario 2014 è un inno alla gioia di aver dato alla collettività un punto fermo della memoria di un’epopea che non dobbiamo trascurare, che deve anzi essere di stimolo per superare al meglio le difficoltà odierne. Di quel tempo, che poi non è lontanissimo, vale la pena di raccogliere l’esempio di un rigore nella gestione delle risorse umane che ha avuto in Giorgio Bignardi un direttore sanitario di prima grandezza e di esemplare professionalità. Oggi la città può guardare con serenità al suo “Circolo”: siamo all’altezza della situazione per quanto riguarda il livello scientifico attuale e futuro, invece dal punto di vista logistico il mancato trasferimento in periferia del nuovo ospedale darà invece bilanci meno esaltanti. Come può accadere anche in comunità grandi e bene pilotate c’è stata qualche negatività, ma basterà poco per riprendere il cammino nel solco della tradizione. E per ricordarci che la buona volontà e la lealtà a qualsiasi livello sono determinanti c’è proprio il calendario di Maria Vittoria. Che è ricco di chicche, come le foto di Christian Barnard, il cardiochirurgo sudafricano che effettuò il primo trapianto di cuore e che visitò l’ospedale di Circolo, accolto da Giorgio Bignardi e da numerosi medici. Barnard aveva curato una piccola paziente della nostra zona, aveva constatato che da noi era di livello la cardiologia. Il tempo avrebbe confermato il suo giudizio, oggi Varese è un vero e proprio riferimento della specialità . E ha pure una cardiochirurgia di eccellente scuola. Agli auguri di Maria Vittoria espressi per il tramite del suo calendario aggiungiamo i nostri. In particolare sono rivolti ai politici, a quelli che a vario titolo si occupano della sanità del nostro territorio. Ne hanno bisogno perché non avendo risolto importanti problemi strutturali e assistenziali adesso si lanciano in una nuova riforma, rimescolano le carte, passano ad altri giochi. Mi sa che non siano pochi i cittadini diffidenti. Comunque buon lavoro e schiena diritta. Anche nel fare pulizia.
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