La tempesta di Natale nel dicembre più piovoso degli ultimi 50 anni
Fiumi e laghi in piena e molte esondazioni, due giorni di piogge intensissime che hanno creato situazioni di allagamento generalizzato in tutta la provincia. Superlavoro di vigili del fuoco e protezione civile
Finirà che quello che stiamo per lasciarci alle spalle sarà il dicembre più piovoso degli ultimi 50 anni e forse più. I dati del Centro Geofisico Prealpino arrivano solo fino al 1966, come ci spiega dal centro Paolo Valisa – e da allora nulla di simile è stato riscontrato. Il “merito” sicuramente è dovuto alla “Tempesta di Natale” che il 25 e 26 dicembre ha sommerso d’acqua l’intera provincia di Varese, come tutto il nord e centro Italia. Se andiamo indietro nel tempo troviamo dei picchi simili solo nel 2003, quando caddero 204 mm d’acqua, e nel 2008 quando se ne registrarono 220. Allora però il fenomeno piovoso (ma soprattutto nevoso) fu molto più distribuito nel tempo mentre quest’anno di millimetri se ne sono registrati anche oltre i 220 ma solo nelle passate 48 ore.
Sono stati portati dall’intensa perturbazione a bassa pressione che è passata sopra le nostre teste: correnti forti da sud-est che hanno trovato lo sbarramento contro le alpi e quindi si sono riversate in forti piogge su tutta la fascia prealpina.
Il risultato sono stati i fiumi e laghi in piena e in molti punti le esondazioni (prevalentemente a sud della provincia e nel milanese). A salvare la situazione è stata un’infrastruttura in particolare: la diga di Gurone che, regolando il flusso dell’Olona, ha permesso di evitare i disastri che hanno riempito le cronache negli anni passati, il precedente dell’alluvione del 2009 vale per tutti. Prova ne è che ieri anche la diga si è riempita praticamente fino all’orlo (nella foto in basso la piana di Gurone).
Situazione di allerta registrata anche sui laghi, il Maggiore in particolare, dove però i dati registrati non sono da record. Quello di Varese è arrivato a 80 centimetri sopra lo zero idrometrico (nel 2002 arrivò a 140), mentre il Lago Maggiore ha sfiorato i 195 centimetri sul livello del mare, al di sotto della soglia di guardia fissata a 195.5 quando il lago esondò su Laveno.
Sono stati comunque due giorni di piogge intensissime che hanno creato situazioni di allagamento generalizzato in tutta la provincia con attimi di forte rischio in particolare in corrispondenza dei corsi fluviali. Le strade interrotte sono state numerose, valgano per tutte il ponte sul Tresa a Luino, le provinciali a Sesto Calende nei pressi del torrente Lenza, la provinciale tra Cislago e Gorla Minore per l’esondazione del Fontanile. Nel gallaratese a creare problemi sono stati il Rile e il Sorgiorile.
A Besozzo si sono registrati un grosso smottamento e l’allagamento della piazza I Maggio, a Laveno il lavoro della protezione civile è stato incessante e su tutto il territorio provinciale va rilevato il superlavoro dei vigili del fuoco che hanno corso per tutto il giorno su più di 200 situazioni di soccorso.
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