Non vi saranno nuovi inceneritori in regione
Via libera alla risoluzione sul Piano Regionale Gestione dei Rifiuti (PRGR) licenziata lo scorso giovedì dalla Commissione Ambiente e Protezione Civile
Via libera, nel corso della seduta di martedì del Consiglio regionale, alla risoluzione sul Piano Regionale Gestione dei Rifiuti (PRGR) licenziata lo scorso giovedì dalla Commissione Ambiente e Protezione Civile.
Tre i punti cardine contenuti nel documento: la non realizzazione di nuovi impianti regionali di incenerimento e, anzi, la possibilità di una progressiva disattivazione di quelli esistenti, un invito al Ministero dell’Ambiente per la promozione di misure di green economy per evitare che la Lombardia diventi terminale nazionale di smaltimento di rifiuti e la predisposizione di un modello unico, per zone omogenee di raccolta differenziata prevedendo incentivi per amministrazioni locali virtuose.
«Il voto consiliare di oggi conferma l’eccellente lavoro messo in campo dalla Commissione Ambiente e Protezione Civile che ha saputo trovare la giusta sintesi fra due proposte di risoluzione avanzate sia dal Partito Democratico che dal Movimento 5 Stelle: un clima di positiva collaborazione e la capacità di fare squadra agendo in modo coeso e coordinato, ci ha consentito di ottenere un risultato straordinario mettendo a punto un documento strategico sia sotto l’aspetto ecologico che ambientale.
In questo contesto non va dimenticato il grande senso civico dei cittadini lombardi che hanno saputo sensibilizzarsi sul tema della raccolta differenziata: questa strada ha permesso di giungere ad un risultato che pone la Lombardia all’avanguardia su temi ambientali favorendo altresì il benessere e la qualità di vita dei cittadini.»
Queste le parole di Luca Marsico, Presidente della Commissione Ambiente e Protezione Civile e relatore della risoluzione.
I dati sulla raccolta differenziata lombarda, secondo fonte ISPRA, relativi all’anno 2012, confermano, in effetti, il trend positivo che fa schizzare la Lombardia al 51,5% con province quali Mantova, Varese, Cremona Monza e Brianza con percentuali oltre il 60%.
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