Obbligazioni solidali della BpB per i bambini in difficoltà

Verranno emesse obbligazioni solidali per un valore 5 milioni di euro. Lo 0,50% (25 mila euro) andrà a Sos Villaggi dei bambini di Morosolo per sostenere il progetto “Una casa per due bambini”. È il quarto social bond emesso a Varese dal gruppo Banca popolare di Bergamo- Ubi comunità, il 41mo a livello di gruppo

Di solito, sotto Natale, i buoni propositi sono di tutti. Le buone azioni, di pochi. E se a fare la buona azione è una banca radicata sul territorio, come la Popolare di Bergamo (ex Credito Varesino), per di più in un momento di crisi economica, la faccenda acquista un significato particolare. Si tratta dell’emissione di social bond per un valore 5 milioni di euro destinato a nuovi risparmi (taglio minimo di sottoscrizione di 1000 euro, durata tre anni) i cui proventi nella misura dello 0,50%, ovvero 25mila euro nel caso di intera sottoscrizione, andranno a Sos Villaggi dei bambini di Morosolo per sostenere il progetto “Una casa per due bambini”.
I social bond, emessi dalla BpB, serviranno ad accogliere per due anni due bambini, scelti tra quelli a maggior rischio di dispersione scolastica, a titolo completamente gratuito. «È il quarto social bond emesso dalla nostra banca in provincia di Varese, il quarantunesimo a livello di gruppo che ha permesso di erogare 2 milioni e 100mila euro – dice Flavio Debellini, direttore territoriale Varese e Tradate e Varese Nord di BpB –. Le emissioni hanno avuto sempre un grande successo, abbiamo sempre chiuso in anticipo e in alcuni casi abbiamo dovuto alzare il plafond perché la sensibilità dei cittadini è molto alta. In questo caso sono particolarmente felice perché il Natale è dei bambini».
Il primo Villaggio Sos è nato a Trento 50 anni fa, oggi se ne contano 530 in 132 Paesi del mondo, tra cui anche il Sudafrica che ha avuto il sostegno di Nelson Mandela. Insomma, un caso di sana globalizzazione, per una buona causa, ante litteram. La struttura di Morosolo, fondata nel 1973, è composta da tre case famiglia per bambini da 0-14 anni, due comunità per adolescenti, due case per l’autonomia dei giovani, una casa per mamma e bambino, un micronido, un laboratorio per disabili e 5 centri diurni realizzati nelle scuole pubbliche del territorio. Tra i fondatori due donne, entrambe presenti alla conferenza stampa, Elena Tegami Pavesi, attuale presidente, e Giovanna Panza. «Abbiamo sempre bisogno di aiuto – spiega la presidente Pavesi – e quindi siamo felici dell’aiuto della BpB e speriamo che venga anche raddoppiato».
L’auspicio della Pavesi è comprensibile perché non è facile raccogliere fondi in questo periodo. Nel 2012 il Villaggio Sos di Morosolo ne ha raccolti per 227 mila euro (compresa la quota del 5 per mille) su un bilancio di circa 1 milione e 200 mila euro, con una perdita finale di 29 mila euro.
L’autorevolezza di questa organizzazione mondiale privata per l’assistenza all’infanzia in difficoltà familiare è tale da essersi guadagnata un seggio permanente all’Unesco. E nonostante questo riconoscimento, il presidente nazionale Alverio Camin sottolinea l’indifferenza della politica che conta. «Non è un problema – spiega Elena Tegami Pavesi – perché noi siamo  aconfessionali e apolitici. Il compito dei Villaggi Sos è dare un apporto alle scelte dello Stato che ricadono poi sulle associazioni che si occupano di bambini in situazioni di bisogno. È anche per questo che facciamo parte della commissione ministeriale competente».
In verità, in passato ci fu un ministro della Repubblica che andò in visita al Villaggio Sos di Morosolo: si tratta del varesino Giuseppe Zamberletti, padre della protezione civile italia. E il fatto che giocasse in casa è solo la conferma che sono i territori il vero motore di queste iniziative.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2013
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