Saldi, previsioni nere
Partiranno il 4 gennaio, ufficialmente. Ma in realtà sono tantissimi i negozianti che da giorni attuano sconti "promozionali". Prevista una spesa pro capite di 128 euro, più bassa dello scorso anno
Previsioni nere per i saldi invernali che partiranno il 4 gennaio.
A rilevarlo è una stima della Camera di commercio di Monza e Brianzasecondo la quale le famiglie lombarde spenderanno in totale circa 380 milioni di euro, ma la disponibilità di spesa pro capite passa da 146 euro dello scorso anno a 128 euro.
Secondo l’indagine però solo il 44% delle famiglie approfitterà delle occasioni, per tutti gli altri anche i saldi restano “fuori portata”.
A Varese, però, pare si spenda di più: 164 euro il budget ad acquirente, 131 a Monza, 125 a Milano. Nel capoluogo lombardo e a Monza resta la percentuale più alta delle famiglie che ha acquistato prima dei saldi: circa 1 su 5.
Ed è questo l’altro aspetto che mette in crisi il periodo dei saldi e non lo rende più appetibile come un tempo: sono moltissimi i negozianti che, approfittando di varie scappatoie che la legge consente di mettere in atto, hanno già di fatto proposto sconti, anche piuttosto consistenti.
Il Codacons, da sempre molto attento alla questione tanto che chiede da tempo l’anticipo ufficiale dei saldi già a partire da metà dicembre, quindi prima di Natale, per invogliare il consumatore a fare acquisti, ha fatto delle verifiche constatando che il 27 dicembre a Milano, escludendo i negozi d’alta moda e di calzature, gran parte dei commercianti aveva dato il via ai pre-saldi, per legge vietati.
A Varese e provincia la situazione non è diversa: molti negozianti propongono da giorni sconti sulla merce, senza necessariamente definirli “saldi”.
E per i regali natalizi quanto abbiamo speso? Sempre secondo l’indagine della Camera di Commercio le famiglie lombarde hanno già speso circa 142 euro a famiglia, poco di più dello scorso anno (134 euro). Solo sabato 4 gennaio sapremo come si preannuncia la stagione dei saldi: file fuori dai negozi, come ai vecchi tempi, o solo curiosi col naso attaccato alle vetrine?
L’indagine della Camera di commercio di Monza e Brianza (in pdf)
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