Varese a picco a Parma, addio Coppa Italia

Biancorossi battuti 4-1 con rete della bandiera solo nel finale. Gautieri vara una formazione sperimentale che viene travolta dai ducali di Donadoni. Grande prova dei tifosi ospiti in tribuna

Dal nostro inviato – Un passante che si fosse messo all’esterno del “Tardini” sarebbe potuto cadere in inganno a dar retta alle voci e ai cori provenienti dallo stadio parmense. Da quelle tribune infatti, i tifosi del Varese, circa 400 in trasferta, hanno cantato e incitato i biancorossi per tutti i 90′ di gioco, a pieni polmoni, senza mai fermarsi.
Ma, appunto, quanto accaduto sul campo non è andato nella direzione invocata dai cori della Curva Nord varesina: la squadra di Gautieri è stata infatti travolta dal Parma per 4-1 nel quarto turno di Coppa Italia, con l’unica rete ospite arrivata solo nel finale con un tocco ravvicinato di Damonte.
Per il resto però il Varese è stato spazzato via, e non è sufficiente rimarcare la differenza di categoria: per provare a sorprendere i “crociati” di Donadoni, sarebbe servita una squadra completa e schierata con i titolari, invece Gautieri non ha rinunciato agli esperimenti pagando a caro prezzo la scelta. Peccato, perché quel pubblico avrebbe meritato una prestazione più confortante da parte di Bjelanovic e compagni, che invece non hanno praticamente tirato in porta per tutto il primo tempo e sono tornati a mostrarsi nell’area ospite solo quando il Parma è arrivato al poker, sfiorando altre marcature.
Intendiamoci: uscire con gli emiliani era un’eventualità messa ampiamente in preventivo, però il risultato e l’andamento della gara sono stati davvero pesanti da sopportare. E alla luce di questo, ci si chiede la logica di certe scelte: da Milan e Bjelanovic (disastroso) titolari, all’inserimento di Pavoletti quando ormai si era sul 3-0: se lo si voleva rischiare, andava messo prima.

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Parma – Varese 4-1 4 di 15

COLPO D’OCCHIO – Freddo polare nella notte emiliana dove Parma e Varese si ritrovano dopo tempo immemorabile per giocarsi il passaggio agli ottavi di Coppa Italia. Il “Tardini”, impianto dalla carta d’identità stagionata, è però uno stadio sistemato molto bene; peccato sia praticamente vuoto, perché sugli spalti ci sono meno di 1.500 persone. Ben quattrocento però quelle arrivate da Varese per sostenere Damonte e compagni.

CALCIO D’INIZIO – Gautieri aveva promesso diversi cambiamenti rispetto alla gara di campionato ma forse il neo tecnico è andato oltre le previsioni della vigilia. Tre i confermati da sabato (Ricci, Lazaar e Cristiano) mentre in porta va Damiano Milan, due anni da terzo portiere senza alcuna presenza ufficiale. Anche in attacco una grande novità: nel tridente c’è Matteo Momenté accanto a Calil e Bjelanovic. Rivoluzionato anche il Parma dove la star è Amauri; Donadoni schiera un 3-5-2 in cui accanto all’ex juventino c’è Palladino. In panchina invece il gallaratese Parolo.

IL PRIMO TEMPO – Neppure il tempo di prendere le misure al “Tardini” che il Parma mette la testa avanti. Valdes lascia sul posto Damonte, poco reattivo, e lascia partire una bordata da fuori che si infila nel “sette” senza lasciare scampo a Milan.
Una botta che rintrona il Varese, che poco dopo rischia il bis: al 10′ Mesbah calcia una punizione violenta che centra il palo, mentre Rosi manda alto il possibile tap-in. La squadra di Gautieri, che ha in Calil l’impreciso fulcro del centrocampo, fatica a uscire dalla metà campo e arriva in area solo dopo il 20′ quando però Cristiano cerca la finezza di tacco che si perde nella difesa del Parma. Ancora Cristiano, un quarto d’ora dopo (nel mezzo i padroni di casa attaccano senza risultati) prova a servire Calil al limite ma l’azione sfuma. Così l’unico tentativo reale in tutto il primo tempo è una bella bordata di Momentè su punizione finita di poco a lato al 40′. Finale di frazione con il Parma che prova a forzare senza riuscire a impensierire Milan, ma sono solo le prove generali per il dopo intervallo.

LA RIPRESA – L’illusione di vedere un Varese più ficcante al rientro dagli spogliatoi dura il tempo di un fuorigioco che ferma Calil lanciato verso la porta. Il Parma infatti va subito in rete con Rosi ma il gol è annullato; allora ci pensa Munari a segnare il 2-0 all’8′: cross da sinistra e il centrocampista ducale svetta a centro area insaccando di testa.
Ma il peggio deve ancora venire: lo stesso Munari sfiora il tris subito dopo con un destro a pelo d’erba, poi Palladino (13′) si accentra saltando facilmente Laverone e scocca il tiro del 3-0 su cui Milan resta sorpreso.
I tifosi locali cantano “Facciamo allenamento”, sulla curva opposta è invece commovente il sostegno alla squadra di Gautieri il quale lascia tutti a bocca aperta quando inserisce Pavoletti a partita già decisa. Il bomber d’altra parte nel primo minuto in campo fa di più (colpo di testa su cross di Lazaar) di Bjelanovic nei precedenti 60, poi offre una sponda a Cristiano che purtroppo sparacchia alto dal limite. Al 24′ il Parma cala il poker; Amauri – fischiato dai suoi stessi tifosi – viene rimpallato da Ricci ma tra Milan che esce a rilento e Lazaar che non copre sbuca rapidissimo Rosi che mette dentro il quarto gol.
Fossimo nel pugilato, ci sarebbe il ko tecnico o il lancio dell’asciugamano sulle corde, ma nel calcio ciò non è possibile. Allora, già che bisogna tirare la fine, il Varese riprende un po’ di coraggio (in campo anche Forte e Tremolada), guadagna qualche metro e con Pavoletti sfiora il gol a conclusione di un’azione orchestrata da Forte e Tremolada. Sul corner successivo arriva il 4-1: il Pavo fa sponda di testa mettendo la palla verso la porta e Damonte è il più lesto (foto Wephoto) a deviare in rete per la gioia della Curva Nord che può festeggiare almeno una volta. Finisce poco dopo, con il Varese ancora avanti e Acquah che rischia di battere ancora Milan in contropiede. Ora vale subito la pena di mettere la testa sul campionato: sabato si torna in zona per affrontare il Carpi, ma servirà una prestazione diametralmente opposta per centrare l’obiettivo.

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Pubblicato il 03 Dicembre 2013
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