Caso Husqvarna: Fim e Fiom scrivono al ministero e alla Regione
Ad oggi lo stabilimento di Cassinetta è ancora fermo, fatta eccezione per alcune attività di alcune strutture logistiche e impiegatizie, circa 35 addetti su circa 200. I sindacati hanno chiesto un incontro alla Commissione Attività produttive della Regione Lombardia
I sindacati dei metalmeccanici Fim Cisl e Fiom Cgil hanno scritto alla Commissione attività produttive di Regione Lombardia e al Ministero dello sviluppo economico (Mise) per aggiornare sulla situazione dell’Husqvarna di Cassinetta di Biandronno. L’azienda motociclistica ceduta da Bmw al gruppo Pierer Indutries (Ktm) all’inizio del 2013 ad oggi è ferma, fatta salva l’attività di alcune strutture logistiche e impiegatizie (circa 35 addetti su circa 200) con la conseguente collocazione in cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale (che scadrà a fine settembre 2014) di gran parte dei lavoratori.
Lo scorso 6 dicembre si è tenuto presso l’Unione degli Industriali di Varese l’ultimo incontro di aggiornamento con i rappresentanti della proprietà. In quella sede i dirigenti del gruppo Ktm hanno affermato di avere una trattativa aperta con un produttore interessato a fabbricare motocicli nello stabilimento varesino ma, come altre volte, non hanno specificato nulla di concreto.
«Lo stabilimento di Cassinetta, completamente rinnovato nel 2008-2010 – spiegano i sindacalisti di Fiom e Fim – oggi non viene deliberatamente utilizzato. Ricordiamo inoltre, come già fatto in passato, che la struttura è stata acquisita da Ktm senza oneri economici e anzi, molto probabilmente, con la corresponsione da parte di Bmw di una “dote” economica che si sarebbe potuta utilizzare per garantire la continuità aziendale, al contrario di quanto accaduto in realtà. Questa situazione si presenta pertanto come una deliberata rinuncia a utilizzare capacità produttiva e a svolgere attività d’impresa».
Queste le ragioni per cui Fim e Fiom hanno richiesto un incontro alla Commissione Attività produttive della Regione Lombardia in cui poter esporre con maggiori dettagli la situazione dei lavoratori e dello stabilimento e interloquire su un possibile intervento istituzionale per favorire l’assunzione di una responsabilità produttiva da parte della proprietà e una conseguente evoluzione positiva della situazione.
Analoga lettera è stata inviata dalle organizzazioni sindacali al Mise, dando la propria disponibilità per essere riconvocati al tavolo di crisi istituito nella scorsa primavera, sede in cui Ktm aveva assunto l’impegno a lavorare per garantire una continuità produttiva nello stabilimento di Cassinetta.
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