Electrolux, la protesta dei lavoratori blocca la produzione

L’azienda svedese che ha annunciato il taglio degli stipendi, ha un distaccamento anche nel Saronnese dove lavorano 500 lavoratori che hanno bloccato la produzione. Attimi di tensione martedì sera

Momenti di tensione martedì sera a Salaro, alla Electrolux dove lavorano 500 dipendenti. Azienda che fa parte del gruppo nazionale che nelle ultime ore ha annunciato un drastico calo degli stipendi. All’inizio si parlava persino di un dimezzamento della retribuzione, ma nella giornata di ieri, martedì 28 gennaio, era poi arrivata la precisazione dell’azienda: circa 130 euro in meno in busta per tutti i dipendenti. Si tratta di una riduzione dell’ora lavorata che rientra, secondo la direzione nazionale della Electrolux, in un piano triennale che prevede anche il blocco degli scatti di anzianità e che deve essere ancora discusso coi lavoratori. 

L’Electrolux è una multinazionale svedese che produce elettrodomestici; la sede principale italiana è a Porcia, nel Friuli. Ernesto Ferrario, l’amministratore delegato della divisione italiana, che conta quattro stabilimenti sul suolo nazionale, incontrerà mercoledì pomeriggio il ministro Zanonato, il quale vuole capire bene quale sia la situazione che coinvolge numerosi lavoratori.
Intanto però, la tensione è salita nella sera di martedì nella sede di Solaro, paese di 13mila abitanti, situato di fianco a Saronno, ma in provincia di Milano, dove alcuni dei 500 dipendenti hanno manifestato dalle 14, bloccando la produzione dell’azienda. Dopo lo sciopero, alcuni lavoratori hanno ripreso il lavoro, altri hanno proseguito nella manifestazione bloccando il magazzino e quindi la fornitura di materiale negli altri reparti. La direzione ha quindi chiuso l’azienda e mandato a casa i lavoratori. 

«Alle 19 la direzione aziendale è stata costretta a comunicare la chiusura dello stabilimento, con la conseguente messa in libertà di tutti i lavoratori – spiegano i sindacati della Flmu-cub -. I lavoratori di Solaro, oltre a solidarizzare con i colleghi di Porcia, non sono disponibili alla politica aziendale di ulteriori tagli salariali e normativi. Domani all’incontro presso il Ministero dello sviluppo economico, saranno presenti anche i delegati della Cub, per chiedere espressamente un intervento del presidente del consiglio».

La protesta dei dipendenti prosegue anche mercoledì mattina: «Dall’inizio del turno delle 6.00, i lavoratori stanno attuando scioperi a scacchiera – spiegano i sindacati -. Ogni 30 minuti inizia lo sciopero di una linea produttiva, mentre le altre lavorano. Scopo dell’iniziativa è rendere ingovernabile da parte aziendale la produzione, come già avvenuto per il secondo turno di ieri, dove la direzione aziendale ha poi messo in libertà, sospendendo tutta la produzione e mandando a casa tutti i lavoratori». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Gennaio 2014
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