Ex-Caserma: se scegliessimo il modello Ferrara?

Proposta del Consigliere Comunale Giampiero Infortuna del PD, che presenta il progetto di riqualificazione dell’ex Caserma dei vigili del fuoco di Ferrara, un immobile di circa 4.000 metri quadri

Riceviamo e pubblichiamo la proposta del Consigliere Comunale Giampiero Infortuna del PD

“Creatività, produttività, condivisione e una forte attenzione ai temi della sostenibilità e del sociale”. Questi i principi che stanno alla base del progetto di riqualificazione dell’ex Caserma dei vigili del fuoco di Ferrara, un immobile di circa 4.000 metri quadri di proprietà della Provincia, che, nell’agosto del 2012, è stato ceduto in gestione all’associazione culturale no-profit “Grisù”, fondata da un gruppo di professionisti tra economisti, architetti, imprenditori ed esperti di comunicazione.

Mostre, convegni, corsi aperti alla città: da ex Caserma dei Vigili del Fuoco a motore di sviluppo locale su base culturale, messo a disposizione di associazioni, imprese, o singoli professionisti che operano nel campo dell’arte, in stretta collaborazione con università italiane ed estere. Sull’emblematico caso di Ferrara, che, per analogia, riporta la nostra attenzione all’interno dei confini varesini, interviene il Consigliere Comunale del Pd Giampiero Infortuna, il quale, più volte, ha preso una posizione sulla necessità di un maggior dialogo tra l’amministrazione e le realtà che operano sul nostro territorio. “Mentre da noi, Regione Lombardia, Provincia e Comune, tutti enti locali guidati dalla Lega, continuano con uno stucchevole rimpallo di responsabilità sul futuro della ex Caserma Garibaldi, fuori dalla macroregione ci sono amministrazioni che hanno il coraggio e la voglia di mettersi in gioco e di avviare un processo di collaborazione trasversale, cooperando allo sviluppo di un sistema che promuova e custodisca il lavoro di giovani imprenditori del settore”. Il progetto di recupero dell’ex Caserma di Ferrara, ripreso da Infortuna, è così strutturato: l’ associazione, l’impresa o il singolo professionista che, tramite bando di ammissione, basato su curriculum vitae, piano economico-finanziario, aspetti di innovazione dell’attività, accede alla gestione gratuita e temporanea del proprio spazio all’interno della struttura, si sobbarca il costo del mantenimento dello stesso, sgravando di tale onere l’amministrazione. Se questo modello venisse applicato anche a Varese, ciò implicherebbe, da una parte, la gratuità dei lavori di conservazione dello stabile a vantaggio dell’ente comunale; dall’altra, la possibilità di una riqualificazione sotto il profilo culturale, urbano e sociale della città. “I nodi da sciogliere, conclude Infortuna, riguardano gli enti politici chiamati a intervenire: qual è la loro intenzione, in merito al futuro dell’ex Caserma, a sette anni dal suo acquisto? E’ ancora nei piani dell’amministrazione, se mai lo fosse stata, la realizzazione del nuovo teatro? E, infine, verificato e garantito lo stato di accessibilità e di sicurezza del plesso, è possibile prendere in considerazione la possibilità di un “modello Ferrara”? 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Gennaio 2014
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