Fornace senza piccoli negozi. Il curatore fallimentare cerca il rilancio
Al primo piano della struttura non c’è più nessun negozio aperto. Incontro in municipio tra l’assessore Beghi e gli amministratori provvisori: “La struttura ha molti debiti ma sembrano decisi a riqualificare”
Ancora un passo indietro per la Fornace di Tradate, ma i curatori fallimentari stanno cercando una soluzione. Nelle scorse settimane, infatti, è stato definitivamente chiuso il primo piano del parco commerciale, dove vi erano circa 40 spazi per negozi e che non era mai decollato completamente fin dall’apertura del 2009. Negli anni i piccoli negozi presenti hanno chiuso o si sono trasferiti e oggi, salendo per andare alla multisala cinematografica, ci si imbatte nelle transenne che impediscono il passaggio ai corridoi del primo piano.
L’amministrazione del Centro Polifunzionale, mai chiamato ufficialmente Centro commerciale perchè il progetto non è passato dalla conferenza dei servizi regionale, è oggi in mano al curatore fallimentare, Renato Salerno. Questi ha recentemente avuto un incontro in Comune con l’assessore al Commercio, Sergio Beghi: «I debiti della struttura sono tanti – commenta l’assessore -, si parla di diversi milioni di euro, ma l’intenzione dei curatori fallimentari è quello di rilanciare e riqualificare tutto il complesso. Almeno così ci hanno detto, ma non c’è ancora un progetto. Sicuramente da parte del Comune c’è tutta la disponibilità possibile ad ascoltare qualsiasi proposta provenga, ma deve esserci la massima attenzione al territorio: la riqualificazione non deve essere a scapito delle realtà commerciali già presenti. Capiamo il libero mercato e le regole della concorrenza, e di certo il comune deve essere superpartes, ma tutto deve rimanere nell’ambito delle regole come sono oggi».
Attualmente l’amministrazione comunale sta raccogliendo le osservazioni al Piano di Governo del Territorio, documento di programmazione urbanistica che è stato adottato a dicembre e che per il prossimo mese di giugno deve entrare in vigore. Non è escluso che i curatori fallimentari possano presentare delle osservazioni che riguardino proprio l’area della Fornace, con richiesta di possibili aggiustamenti urbanistici per permettere un rilancio dell’intera area commerciale. Sui contenuti però, non è ancora emersa nessuna notizia.
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