Gadda (Pd): “I rincari delle autostrade sono colpa di Lega e Pdl”
La deputata democratica sostiene che le proteste da parte degli esponenti della Lega di sabato scorso siano ingiustificate: "Nel 2008 diedero ok a concessionari e adesso protestano" e propone una risoluzione in Parlamento
«La Lega Nord mostra davvero un bel coraggio a fare la paladina dei pendolari tartassati dai rincari delle autostrade. Negli ultimi 14 anni, da quando Autostrade è stata privatizzata, i pedaggi sono saliti più del doppio rispetto all’inflazione, grazie alle leggi votati dal centrodestra di Berlusconi e Bossi. Matteo Salvini e i leghisti di Varese che hanno manifestato al casello di Gallarate avrebbero dovuto organizzare picchetti e proteste all’epoca e non oggi, se davvero avessero a cuore il territorio di Varese e non la propaganda», rimarca Maria Chiara Gadda, deputata del Partito Democratico in merito alle recenti proteste sui rincari autostradali.
L’onorevole Gadda ha appena firmato una risoluzione che impegna il governo Letta a rivedere il quadro normativo che regola le concessioni. «Nel testo della risoluzione è ben chiarito come le principali responsabilità dei continui aumenti derivino dalle modifiche regolamentari introdotte dal centrodestra, a partire dal 2008. Sia il Parlamento che il Cipe non hanno più voce in capitolo, e chi ha le concessioni può spuntare rincari sempre più pesanti. Non credo che sia accettabile che i pendolari, gli autotrasportatori e di fatto le aziende della nostra provincia abbiano subito un aumento così pesante. Al casello di Gallarate l’incremento della tariffa è stato pari al 7%, a Lainate il 6%, il doppio rispetto alla crescita registrata a livello nazionale. Aumenti resi possibili dal quadro normativo favorevole creato dalla stessa Lega Nord quando governava Berlusconi».
La deputata del Partito Democratico auspica che il governo possa recepire le indicazioni della risoluzione che ha condiviso insieme agli altri colleghi del gruppo PD della Camera. «La risoluzione Mariani è un buon punto di partenza per modificare l’attuale situazione, eccessivamente favorevole per le società concessionarie. Le verifiche sugli aumenti devono essere puntuali, visto che spesso gli incrementi dei pedaggi non corrispondono affatto agli investimenti effettuati sulla rete come per altro sottolineato a gran voce dalle categorie in queste ore. Dobbiamo inoltre tenere in grande considerazione gli effetti negativi sul potere d’acquisto dei cittadini. I pendolari subiscono una pesante erosione del loro reddito, e tutta la popolazione sconta sui beni che compra i rincari delle merci che vengono trasportate sulle autostrade. Dobbiamo impegnarci per modificare l’attuale quadro normativo e la risoluzione cui ho aderito è un importante punto di partenza. I leghisti in Parlamento, invece che sfilare ai caselli, dovrebbero votare per provvedimenti che correggano gli errori commessi nelle legislature passate».
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