I leghisti torinesi manifestano a sostegno di Cota
Fiaccole in mano per gridare contro la sentenza del Tar che ha annullato le ultime elezioni piemontesi. I vertici del Carroccio e i cittadini che lo hanno votato dichiarano la propria vicinanza a Roberto Cota
Ieri, sabato 11 gennaio, i leghisti torinesi sono scesi in piazza. E fra di loro anche il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini, che non intende accettare la sentenza del Tar che ha annullato le ultime elezioni piemontesi, a cui rivolge parole lapidarie: «E’ una vergogna, solo in Italia e in Corea del Nord il libero voto dei cittadini non viene rispettato». Oltre a lui, altri esponenti del Carroccio, come il vicepresidente alla regione, Gilberto Picchetto, e l’assessore al lavoro, Claudia Porchietto. «La prossima volta che toccheranno un leghista mille, duemila, diecimila persone si mobiliteranno, pacifiche ma non tanto. Qualcuno inizi ad aver paura», continua Salvini.
Il governatore Cota non intende arrendersi, e annuncia ricorso contro il Tar del Piemonte, la cui sentenza è il risultato di un precedente ricorso, presentato dall’ex presidente Mercedes Bresso. Sotto giudizio il risultato delle elezioni del 2010, che avevano portato alla vittoria la coalizione di centrodestra, e in particolare i voti provenienti dalla lista “Pensionati per Cota”, che furono determinanti. La sentenza è, da un punto di vista tecnico, immediatamente esecutiva; ma è possibile rivolgersi al Consiglio di Stato per congelarne gli effetti. Strada che verrà intrapresa da Cota, il quale, dopo aver appreso la decisione del tribunale ha detto: «Siamo in un Paese di matti: in nessuna parte del mondo si invalida un risultato elettorale dopo quattro anni. Qui c’è un governo che deve funzionare, un programma che deve andare avanti. Io lavoro per costruire, altri per distruggere. Che idea si può fare chi vuole investire da noi? Il nostro è un sistema fuori controllo».
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