In commissione è battaglia sull’organismo contro la mafia

Dopo i primi 6 mesi di attività è guerra sul neonato organismo che secondo il consigliere Unfer è “Inutile e dannoso, la mafia ringrazia”. Levata di scudi delle opposizioni mentre il presidente Davide Borsani spiega: “Abbiamo gettato semi"

E’ un fiume in piena Adriano Unfer quando prende la parola per commentare la prima relazione dell’organismo per il monitraggi sulla mafia. I primi 6 mesi della commissione, tra incontri pubblici e audizioni delle associazioni della zona, non hanno per nulla convinto il consigliere che, da sempre scettico sull’organismo, non ha risparmiato una feroce arringa. Il regolamento che si è dato l’organismo sarebbe stato scritto con «arroganza culturale che rasenta il disprezzo», il giovane presidente Davide Borsani avrebbe «l’unico merito di aver partecipato a qualche manifestazione contro la mafia», la possibilità di autofinanziarsi «mi rende estremamente preoccupato», la conferenza di qualche settimana fa «si è trasformata in un chiacchiericcio» e sulla base di tutto ciò «la mafia ringrazia sentitamente». Inevitabile quindi che il consigliere abbia chiesto di «porre fine a questa travagliata esperienza che non serve a niente» ma altrettanto inevitabile è arrivata la levata di scudi da parte dell’opposizione. Walter Picco Bellazzi: «L’organismo ha dimostrato di lavorare seriamente, non deve mica risolvere il problema della mafia». Salvatore Vita: «Loro hanno prodotto di più di quanto il consiglio comunale abbia prodotto in due mesi». Marco Cirigliano: «L’unico che in città ha dubbi sull’utilità dell’organismo è il consigliere». 

Un muro contro muro quello della Commissione Sicurezza che ha quasi perso di vista il lavoro fatto in soli sei mesi dai membri del comitato e presentato dal presidente Davide Borsani: incontri con Ascom e rappresentati di comuni all’avanguardia nella lotta alla mafia, assemblee pubbliche e attività nelle scuole. «Abbiamo avviato due progetti paralleli nelle scuole -spiega Borsani- e il 23 maggio in concomitanza con le commemorazioni della strage di Capaci organizzeremo una grande marcia con gli studenti». Secondo il giovane presidente dell’organismo «in questi 6 mesi abbiamo lavorato bene» organizzando attività che hanno «gettato semi che diventeranno frutti nel prossimo anno». Sempre che qualcuno non decida di mietere prematuramente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Gennaio 2014
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