La castanicoltura: dalla tradizione prealpina alle opportunità di sviluppo per il territorio
Come si producono le castagne e quanto ci si guadagna: un ciclo di incontri per conoscere i segreti di questo mestiere
Otto incontri e 2 uscite sul territorio per imparare a gestire un castagneto e produrre reddito.
La castanicoltura è una delle antiche tradizioni della civiltà rurale prealpina. Dalle castagne si ricavano le caldarroste, la marmellata, la farina e – con questa – pasta, biscotti e un’infinità di altri prodotti. Il legno di castagno è resistente agli agenti atmosferici, grazie all’alta percentuale di tannino, e quindi ottimo per la realizzazione di mobili da esterno. Inoltre la castanicoltura incentiva la cura dei boschi e del paesaggio, fondamentale per la prevenzione di incendi e frane ma anche per favorire la fruizione dei boschi.
Grazie al finanziamento Interreg I castagneti dell’Insubria, Comunità montana Valli del Verbano ha intrapreso diverse azioni per recuperare le selve castanili e divulgare la conoscenza e la pratica della castanicoltura. Il prossimo ciclo di incontri, che si svolgerà tra febbraio e marzo 2014, offre una panoramica completa sulla castanicoltura: dalla gestione all’indotto alle opportunità per la conservazione del paesaggio e la valorizzazione turistica delle aree boschive.
Le lezioni riguardano la castanicoltura in tutte le sue fasi: recuperare e mantenere un castagneto, realizzare un innesto sulla pianta, conservare e lavorare i suoi frutti e utilizzarne il legname. Le serate si completano con due uscite sul territorio per fare sperimentazione sul campo. Il corso è gratuito, la partecipazione aperta a tutti gli interessati e le iscrizioni scadono il 7 febbraio 2014. Il calendario degli incontri e maggiori informazioni si trovano sul sito www.vallidelverbano.va.it
Commenta Marco Magrini Presidente di Comunità montana Valli del Verbano: “Questi, come tutti gli incontri organizzati dal settore agricoltura e foreste, hanno l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla conoscenza e pratica dell’agricoltura nelle aree montane, migliorare le competenze di chi opera nel settore e favorire la creazione di una rete di agricoltori, per passione o lavoro. L’agricoltura rappresenta una reale opportunità di sviluppo per il territorio, sia per i prodotti di qualità sia per il turismo. Con questa convinzione, come Ente, stiamo lavorando da anni. Il progetto di creazione di un polo scientifico-tecnologico della montagna nella ex Filatura di Ferrera – recentemente presentato a Fondazione Cariplo – va in questa direzione.“
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