La morte di Gabriele e la riflessione sul lavoro

Il gesto estremo del 29enne di Oltrona al lago interroga le istituzioni. Amici e famigliari sono uniti nel dolore nell'attesa che venga fissata la data del funerale

La scomparsa di Gabriele Cipolla ha profondamente colpito amici e famigliari che ancora attendono di poter sapere quando poter dare l’estremo saluto al 29enne di Oltrona al Lago. Non c’è ancora il via libera per il funerale, ma la speranza di tutti è quelli di riuscire a celebrarlo almeno entro la settimana.
Nel frattempo, di fronte alla sua tragica scomparsa, si è aperto un forte momento di riflessione che sta interrogando le istituzioni sul dramma del precariato giovanile e la mancanza di prospettive che esaspera le giovani generazioni.

Nessuno può permettersi di entrare a posteriori nella testa di Gabriele, nessuno può pretendere di conoscere che cosa lo avesse esasperato così tanto e come si arriva a compiere un tale gesto. Di sicuro tra le sue preoccupazioni c’era però il lavoro, la ricerca di una prospettiva di vita. Ed è su questo punto che si è aperta una riflessione, dal comune alla parrocchia, dagli amici ai rappresentanti della politica: la voglia di ricostruire una prospettiva lavorativa per i giovani.

Sulla fine di Gabriele si è soffermato anche il presidente del consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo: “Abbiamo fatto, stiamo facendo davvero tutto il possibile perché queste tragedie non avvengano – scrive in una nota il politico varesino -? Questa vicenda ci interroga tutti da vicino e pone l’urgenza di una reazione di fronte a storie di solitudine e difficoltà economiche e lavorative. Chi ha responsabilità nelle istituzioni per primo deve chiedersi se, pur nelle mille difficoltà e vincoli di risorse e di competenze, siamo capaci di dare tutte le risposte concrete possibili rispetto a questi problemi, ormai sempre più tragicamente all’ordine del giorno. Io me lo domando e dico che dobbiamo fare di più”.

A ricordare Gabriele Cipolla c’è anche Cosimo Petraroli, deputato varesino del Movimento 5 Stelle, che ha raccontato su Facebook i momenti di attivismo politico condiviso insieme al 29enne: “Per varie notti Gabriele ed io al freddo con -10 gradi abbiamo girovagato per le strade di Varese ad attaccare manifesti elettorali – scrive Petraroli – in quelle notti Gabriele mi ha raccontato un po’ della sua vita, era malinconico, senza lavoro, il sabato non usciva perché senza soldi. Mi raccontava di voler andare in Sicilia per coltivare le arance, terra d’origine dei suoi genitori, gli ho parlato della mia terra, la puglia, gli ho detto che non era male come idea anzi, magari anche io un giorno sarei tornato. Era una persona estremamente sincera e oggettiva, chiedevo a lui un parere di come mi esprimevo in pubblico, sapevo che diceva sempre la verità. Gabriele era attivista del movimento 5 stelle Varese, veniva spesso, ascoltava le riunioni ma non interveniva quasi mai. Quando ho saputo della sua morte mi è venuto da piangere”. Petraroli ha annunciato anche un intervento in Parlamento per riflettere sulla vicenda. Con lui anche Paola Macchi, portavoce di Movimento 5 Stelle Lombardia: «Gabriele è l’ennesima vittima della crisi economia e il suo atto estremo è l’ennesimo intollerabile sacrificio di chi vive in assenza totale di lavoro e di prospettive per il futuro. La sua vita, come quella di numerosi imprenditori, disoccupati e lavoratori precari senza voce, doveva e poteva essere risparmiata. I politici di fronte a questo assurdo sacrificio sono chiamati a farsi un serio esame di coscienza e a trovare soluzioni improcrastinabili all’aggravarsi della crisi. Non si può togliere speranza alle persone, soprattutto ai giovani e non sentire la responsabilità di scelte sbagliate che ricadono, spesso  in modo tragico sui cittadini».

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Pubblicato il 13 Gennaio 2014
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