Mini Imu, “sotto i 12 euro non si paga”
Lo fa sapere il sindaco Massimo Cesaro: "Si tratta di poche decine di euro, è vero, ma suonano come una beffa"
«I Comuni sono diventati gli esattori per decisioni assunte dallo Stato. E a noi sindaci e agli
assessori tocca ricevere le proteste delle popolazioni». L’ennesimo balzello che andrà pagato
entro il 24 gennaio, il conguaglio Imu per le maggiorazioni previste e autorizzate ai Comuni dal
Governo, scatena la rabbia di Massimo Cesaro, sindaco di Cuasso al Monte.
Che però annuncia: «Si tratta di poche decine di euro, è vero, ma suonano come una beffa. Noi a Cuasso, non chiederemo il pagamento per somme uguali o inferiori a 12 euro. Quindi chi dovesse trovarsi, e
non sono pochi i cuassesi che saranno formalmente chiamati a pagare tale somma, nelle
condizioni di dover saldare quella cifra sappiano che non ci devono nulla».
Resta il problema delle
casse comunali che, in grandi città e piccoli paesi sono sempre più vuote. «Lo Stato taglia
pesantemente i trasferimenti ormai la costante da anni a questa parte. Poi invita i Comuni ad
aumentare le maggiorazioni sulle imposte per i servizi, per i rifiuti, per le case». Dopo aver abolito
il pagamento dell’Imu sulla seconda casa se data in usufrutto gratuito dai genitori al proprio figlio
o viceversa, Cuasso rinuncia così anche ad una parte delle somme dovute per il conguaglio della
stessa imposta sugli immobili.
assessori tocca ricevere le proteste delle popolazioni». L’ennesimo balzello che andrà pagato
entro il 24 gennaio, il conguaglio Imu per le maggiorazioni previste e autorizzate ai Comuni dal
Governo, scatena la rabbia di Massimo Cesaro, sindaco di Cuasso al Monte.
Che però annuncia: «Si tratta di poche decine di euro, è vero, ma suonano come una beffa. Noi a Cuasso, non chiederemo il pagamento per somme uguali o inferiori a 12 euro. Quindi chi dovesse trovarsi, e
non sono pochi i cuassesi che saranno formalmente chiamati a pagare tale somma, nelle
condizioni di dover saldare quella cifra sappiano che non ci devono nulla».
Resta il problema delle
casse comunali che, in grandi città e piccoli paesi sono sempre più vuote. «Lo Stato taglia
pesantemente i trasferimenti ormai la costante da anni a questa parte. Poi invita i Comuni ad
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