Polo chimico, sindaci e proprietà discutono sul futuro
La grande area industriale torna al centro del dibattito. Per la prima volta attorno allo stesso tavolo tutti i proprietari delle aree e le amministrazioni di Castellanza e Olgiate per immaginare cosa diventerà, dopo la bonifica
Nei giorni scorsi si sono incontrati, per la prima volta tutti attorno allo stesso tavolo, i proprietari delle aree che compongono il grande polo chimico di Castellanza-Olgiate Olona, e i due sindaci dei comuni interessati Fabrizio Farisoglio per Castellanza e Giorgio Volpi per Olgiate. Il tema dell’incontro era il futuro di quella gigantesca area che oggi è attiva, a livello industriale, solo per una piccola parte; il resto è un enorme cimitero che racconta la storia della chimica in Valle Olona con un carico di inquinanti nel sottosuolo da rimuovere. Cosa diventerà quell’area? E’ questa la domanda alla quale i presenti hanno cercato di dare un contorno, una risposta sarebbe tropppo prematura, una visione di futuro. «Prima di tutto c’è da smantellare e bonificare – fa presente il sindaco Farisoglio – ma valuto positivamente il fatto che, finalmente, ci si trovi per cominciare a discutere insieme del dopo-bonifica ma non dimentichiamo che soprattutto la parte castellanzese del sito andrà ripulita a fondo da decenni di inquinamento pesante». Farisoglio non manca di sottolineare anche il fatto che attualmente vi sono ancora delle aziende attive che producono e occupano una quarantina di operai.
Più ottimista il sindaco di Olgiate Olona che parla di «un futuro che finalmente si può immaginare e sul quale ci si può confrontare insieme anche se siamo in una fase preliminare. Con Castellanza abbiamo una comunanza di intenti e questo è già un vantaggio». Le proprietà, infatti, non hanno ancora presentato alcun piano, nemmeno un progetto preciso per la verità sulla totalità del complesso, ma hanno cominciato ad abbozzare le opportunità che si possono cogliere, a partire dal fatto che Castellanza è in un’area di grande interesse strategico, vicina alla ferrovia per Malpensa e per Milano e quindi appetibile per nuove aziende ad alto contenuto tecnologico e di innovazione. Secondo le intenzioni dei proprietari, dunque, una parte sarà ancora industriale anche se non chimico, nuovi investimenti arriveranno sulla parte olgiatese dove è stato anche presentato un progetto di sviluppo, una parte sarà residenziale (la zona più vicina all’ex-stazione ferroviaria Fnm) e proprio con Ferrovie Nord si sta aprendo un canale di dialogo per concepire l’area del polo chimico e l’area della vecchia stazione come un tutt’uno.
All’incontro era presente, su invito del sindaco Volpi, anche un consigliere comunale di opposizione, Leonardo Richiusa (esponente del Pd, ndr) che ha apprezzato questo tavolo di discussione: «Non mi esprimo sui contenuti dell’incontro, ancora troppo vaghi per trarne un giudizio, ma ho apprezzato l’approccio dei proponenti che si sono aperti al dialogo con le realtà amministrative. Questo fa ben sperare». Una cosa è certa, chiusa definitivamente l’ipotesi Elcon, per l’area del polo chimico si apre uno squarcio di futuro diverso e, si spera, maggiormente sostenibile a livello ambientale. Prima di arrivare a qualcosa di più concreto, però, serviranno tanti soldi (privati e non) e tanti incontri ancora. Solo sulla parte di Olgiate Olona è stato già presentato un progetto vero e proprio di sviluppo a carattere industriale e terziario ma si tratta di una porzione piuttosto ridotta e, soprattutto, non interessata dal pesante inquinamento della parte produttiva più antica.
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