Rinasca la cenerentola del Centro. Ma senza fretta
Dopo la sorpresa per l'annuncio dei soldi per la realizzazione del teatro, ora la città ripensi senza fretta a ridisegnare gli spazi a portata di tutti
Il finanziamento per cambiare volto e funzioni a piazza Repubblica, la cenerentola del centro cittadino se la confrontiamo agi altri due storici riferimenti, piazza Monte Grappa e corso Matteotti, è una bella sorpresa, un benefico shock per la nostra comunità che non vive meglio di altre il tempo delle difficoltà, della depressione.
L’entusiasmo e il ritorno alla speranza hanno ridato slancio alle istituzioni, già ci si mette al lavoro, si indicano date, si parla di progetti, si guarda con serenità al domani.
Non saremo noi giornalisti a suggerire scelte e modalità per raggiungere gli obiettivi, però svolgendo il compito di raccontare giorno per giorno la vita della comunità e l’operato di chi ha la responsabilità della cosa pubblica, possiamo dare qualche modesta indicazione sulla base di esperienze precedenti.
Il fallimentare ripristino della funicolare, la corsa alla costruzione
del monoblocco del “Circolo”, il furore dell’abbattimento e la ricostruzione del megapadiglione al “Del Ponte” per esempio ci dicono che ci si è buttati sui progetti con una inaccettabile smania di fare alla svelta, di imporre realizzazioni che apparissero anche prove inconfutabili dell’efficienza di una svolta e di una nuova guida politica.
Il danno alla comunità derivato dalla riattivazione della funicolare è stato relativo, ma per i due ospedali ricostruiti in loco, senza pensare a una Varese del futuro e a una sanità veramente d’eccellenza, si è ottenuto sotto il profilo urbanistico un diplomache potrebbe richiamare quello della classe degli asini del mitico Ferravilla.
Aldilà di avere condannato gli ospedali a non avere nel futuro adeguato sviluppo, non si è colta pienamente l’occasione di far partecipare la città alla realizzazione degli obiettivi: progettisti e imprese di casa nostra in buona parte furono tagliati fuori quando era nota a tutti la loro qualità. Con la riqualificazione di piazza Repubblica si ripeterà lo stesso errore? E’ molto importante questo aspetto del lavoro, delle ricadute economiche: si dovrà far quadrato tutti e nel rispetto della legge dare sempre la precedenza al nostro territorio.
La città si merita qualcosa di speciale, lo attendeva da tempo dopo aver visto svanire progetti, magari arditi, esagerati, ma comunque significativi, proposti con l’intenzione di dare nuovo slancio dopo un palpabile se non vistoso rallentamento, complicato dalla crisi nazionale.
Piazza Repubblica piace vederla come momento di unità collettiva, un progetto da difendere e realizzare nel segno di una reale utilità e in grado di rispondere nel lungo periodo a parecchie esigenze. Idee e progetti faranno discutere, ma saranno occasione per crescere. Quanto a esperienza Palazzo Estense può anche chiamare a raccolta come volontari saggi di alto profilo, uomini che hanno servito nella pubblica amministrazione.
Seguiremo anche questa vicenda, sperando di non sentire le solite dolenti note.Ma se cambiasse la musica vedremmo di sicuro qualcosa di speciale.
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