Via i parcheggi davanti al negozio: arriva il maxi cartello di protesta

Il Comune toglie i parcheggi davanti al negozio e l’esercente pubblica un cartello di protesta dal titolo ironico "Grazie sindaco". È accaduto a Venegono Superiore e a far discutere è il provvedimento dell’amministrazione comunale in via Busti. «Grazie e complimenti per la sensibilità e sollecitudine avuta nel decidere di cancellare i parcheggi antistanti le attività commerciali – si legge nel manifesto -, allo scopo di favorire non si sa chi, ma certamente a danno di questi piccoli negozi che oramai a stento cercano di sopravvivere». 

Sulla situazione interviene a commento il neonato gruppo politico, non rappresentato in consiglio comunale, Movimento Italia Nazione: «La cosa che ci stupisce è invece il comportamento delle forze in opposizione presenti in consiglio, che si sono limitate a prendere atto della situazione senza volersela prendere a carico come dovrebbero fare e dare inizio ad una lotta furiosa in difesa dei commercianti. Peccato, perchè se andiamo a rivedere i vari programmi elettorali di qualche mese fa possiamo osservare che tutti spendevano parole per il "sociale" e in difesa dei piccoli commercianti venegonesi. Oggi invece rimangono immobili e non mettono in campo nulla di concreto, anzi, c’è anche chi in consiglio comunale finge di stare in opposizione ma quando c’è da votare, anche su cose importanti come il Pgt, si astiene sostenendo di fatto la maggioranza anzichè votare contro». 

Ferma la replica del sindaco Ambrogio Crespi: «In corrispondenza di questi due parcheggi che abbianmo tolto davanti al negozio c’è l’uscita di una strada. Le aree sosta toglievano la visuale alla sicurezza della viabilità. Ho considerato tutta la questione: devo guardare la sicurezza di 7mila persone e non di un negozio solo. Senza proprio voler dire che a dieci metri ci sono i parcheggi liberi. Se poi questo signore considera che ai suoi clienti non vada bene fare una decina di metri a piedi mi spiace. Ormai la decisione è presa per una questione di sicurezza, se ne faccia una ragione, non c’è nessuna cattiveria nella decisione».