“Arcisate Stabio, la speranza è ripartire a settembre “

Sopralluogo dei parlamentari Pd, l'azienda committente (Rfi) spiega che ci vorranno alcuni mesi per avere l'ok sullo smaltimento delle terre. L'azienda costruttrice (Ics) intanto si impegna a non licenziare riporterà i lavoratori in cantiere

Non è ancora chiaro quando il cantiere della ferrovia Arcisate Stabio sarà riattivato completamente. Non certo per l’expo. Le imprese coinvolte hanno però fornito degli impegni.  I lavoratori del cantiere torneranno presto al lavoro, a fine marzo si riparte con gli scavi delle gallerie, ma solo nel prossimo settembre potrebbe arrivare una soluzione al problema dello smaltimento delle terre da scavo.

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La speranza è che tutti gli enti coinvolti, dopo l’estate, riescano a finalizzare un accordo e ottenere tutte le autorizzazioni per un piano di smaltimento delle rocce all’arsenico, necessario per poter ritornare a costruire a pieno ritmo. Rfi ha confermato che sono stati individuati due siti di smaltimento.
La reale situazione del cantiere della ferrovia Arcisate Stabio è stata spiegata questa mattina durante un incontro tra i vertici delle aziende coinvolte, i sindacalisti e i parlamentari del Pd (Maria Chiara Gadda, Erica D’Adda, Angelo Senaldi)

Attualmente sono in corso dei lavori di mantenimento e secondo Rfi, committente dell’opera.
Oggi l’azienda che sta realizzando i lavori, la Ics, ha dato tuttavia la propria disponibilità a ricominciare i lavori nelle gallerie di Arcisate e Induno Olona. Un piccolo passo. L’azienda ha il permesso per stoccare temporaneamente vicino al cantiere solo 80mila metri cubi di terre. Giunti a tale limite, si dovranno necessariamente fermare. Il nuovo piano di gestione delle terre da scavo, che originariamente non fu redatto poiché la previsione era quella del riutilizzo di tali terre nella costruzione di opere con il calcestruzzo, dovrà seguire le direttive legislative del testo unico dell’ambiente, ma non nella sua ultima versione, bensì nella penultima, dato che il cantiere ebbe inizio quando era ancora in vigore il testo del 2006.

Un altro punto importante è che ci vorrà un passaggio al Cipe per l’aspetto economico.
Sono davvero tanti i tasselli che si devono incastrare affinché tutto vada per il verso giusto, ma almeno un obiettivo è stato raggiunto: i sindacati presenti hanno ottenuto l’impegno da parte della Ics a mantenere in carico i lavoratori.
L’azienda Ics ha chiesto solo un mese e mezzo di tempo per richiamare tutti. Erano presenti anche Flavio Nossa della Cgil, Anotnio Massafra Uil, TerenzioCrespi, Cisl, il sindaco di Induno Olona Maria Angela Bianchi.

Ed ecco i commenti ufficiali:

Rfi, parla il dirigente: Galliano Ballarani: “Cauto ottimismo” (VIDEO)

Cgil, Flavio Nossa. “Bene per i lavoratori” (VIDEO)

L’onorevole Maria Chiara Gadda: “Ci attiveremo in parlamento” (VIDEO)
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2014
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