Electrolux, bloccata ancora la produzione. Si prepara la protesta a Roma
La quasi totalità dei lavoratori ha aderito al blocco del magazzino e del reparto montaggio: "Faremo scioperi a scacchiera finché non avremo delle risposte"
Proseguono gli scioperi a scacchiera alla Electrolux di Solaro. Dopo i disagi della settimana scorsa, quando i quasi mille operai della ditta svedese di elettrodomestici hanno incrociato le braccia, la protesta prosegue anche questa settimana. Sul tavolo, secondo i sindacati, l’ipotesi che la proprietà voglia dismettere uno dei quattro stabilimenti italiani, per la precisione quello di Porcia, in Friuli. Ma nella contestazione entra anche la previsione del piano triennale, secondo cui da giugno gli stipendi caleranno di 130 euro al mese per ogni dipendente.
«Non possiamo accettare una situazione di questo tipo – spiega Giovanna Annacoreta dei Cub, ma allo sciopero hanno aderito anche Cgil e Csil -. I sindacati sono uniti in questa protesta. Oggi è stato bloccato ancora il magazzino, prima il reparto montaggio. Non funzionano le intimidazioni della proprietà: dicono che faranno partire delle lettere, ma non possono. Noi stiamo protestando per un nostro diritto». L’adesione allo sciopero di lunedì pomeriggio, 3 febbraio, sembra si sia attestata intorno all’85 per cento dei lavoratori.
In previsione anche una grande protesta a Roma: «Vogliamo far sentire la nostra voce – continua Giovanna -. Per questo, in una data ancora da definire, i dipendenti di tutti gli stabilimenti faranno una protesta in capitale. Serve che qualcuno intervenga».
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