“Entro l’anno in ogni scuola e in ogni palestra ci sarà un defibrillatore”
E’ questo l’impegno assunto da Lions e dall’associazione delle società sportive della città per donare complessivamente 32 macchinari a scuole e palestre. Uno sforzo enorme “che ci permetterà non solo di salvare vite ma anche di diffondere la cultura della prevenzione"
Arriveranno entro la fine dell’anno in tutte le palestre delle scuole medie e superiori statali e nei più grandi impianti sportivi della città i 32 defibrillatori che Lions Host Busto Arsizio e l’Associazione delle Società Sportive Bustesi doneranno alla città. «Un progetto ambizioso nato dopo la tragica morte di Piermario Morosini durante una partita di calcio -spiega il presidente di ASSB, Gianluca Castiglioni- che ci ha spinto a cercare soluzioni per evitare queste tragedie». E’ nato così il progetto "una scossa per la vita" con l’obiettivo di portare nei più grandi e frequentati impianti sportivi della città -dal palayamamay alla piscina, dalla pista di atletica al Pala Ariosto- uno di questi importanti strumenti salvavita. Contemporaneamente la stessa idea stava germogliando tra i soci del gruppo Lions Host di Busto con un occhio puntato verso le scuole: «abbiamo iniziato a raccogliere i fondi necessari per portare un defibrillatore in tutte le scuole pubbliche, medie e superiori, della città», afferma il presidente Lions Bruno Bosco delinenado l’obiettivo del progetto "diamo un ritmo al cuore".
Inevitabilmente, dunque, le due iniziative si sono fuse «portando la città all’avanguardia in questo ambito ben prima che la legislazione iniziasse ad imporlo». Da portare nelle strutture, tra l’altro, «abbiamo scelto strumenti al top della tecnologia e della semplicità, ma tutto questo si paga» commenta il consigliere Lions Mario Gallazzi indicando intorno ai 2.500 euro il prezzo per ogni defibrillatore. Ma oltre all’importanza salvavita degli strumenti per i quali la formazione è già in corso «l’importanza di questo progetto è anche legata della diffusione della cultura di questi macchinari» continuano i due presidenti, perchè «anche se i bambini che frequentano palestre e scuole sono i soggetti meno a rischio, vogliamo iniziare da loro a trasmettere il messaggio di quanto siano importanti questi strumenti salva vita». Proprio per questo motivo «questa è solo la prima tranche di un processo che vorremmo continuasse, prima di tutto con le 8 palestre delle scuole elementari» ma che per realizzarsi avrà bisogno dell’intervento e dell’aiuto di qualche benefattore, caldamente invitato a farsi avanti.
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