Il digitale e un esercito di volontari per una nuova vita del cinema Incontro
Sono più di una cinquantina le persone che si occupano della sala della comunità di proprietà parrocchiale: “Competitivi anche coi multisala”. Sabato l’inaugurazione del sistema digitale alla presenza del vescovo Franco Agnesi
Il Cinema Incontro di Besnate ha più di 80 anni, non ha mai smesso di fare proiezioni e sabato viene inaugurata una nuova vita per la “sala della comunità”, grazie a un grosso investimento che rilancia il cinema nell’era delle proiezioni in digitale. Dalle 20 del 15 febbraio ci sarà anche il vicario episcopale di Varese, monsignor Franco Agnesi, e a seguire la proiezione di Belle e Sebastien a prezzo ridotto.
Addio quindi alla “vecchia” pellicola, ormai non utilizzata più da nessuno cinema, con la quale il cinema si rende competitivo anche ai multisala, grazie alla grande e forte comunità che c’è alle sue spalle. Dopo il cinema Pellico di Saronno, prosegue quindi a Besnate il nostro Cinematour per la sale cinematografiche della provincia.
«Ci si doveva adattare oppure si moriva – racconta don Remo Ciapparella, parroco di Besnate e Jerago -. Questa è una vera sala della comunità e riesce a stare in piedi solo grazie all’aiuto dei volontari. Le comunità di Besnate e Jerago hanno deciso insieme di investire in questa innovazione digitale e sono stati raccolti tutti i soldi necessari».
Ma non c’è solo il contributo economico per l’acquisto del macchinario destinato alla proiezione digitale, circa 60mila euro, ma anche tanta buona volontà. Tanto che i volontari, la scorsa estate, hanno imbiancato tutto l’ingresso del cinema, rifatto il pavimento in sala, e organizzato strutturalmente l’arrivo del digitale.
«Siamo una cinquantina di volontari – racconta il 21enne studente Riccardo Checchin, che insieme al 24enne Samuele Bistoletti, ha seguito la preparazione e installazione del sistema digitale -. Ci organizziamo in turni, sia per far funzionare la sala, sia per le pulizie. È una struttura molto sentita e il rilancio che parte da sabato ci porta a competere, grazie al digitale, anche con le struttura multislala. Come? Con una maggiore attenzione allo spettatore, lo accompagniamo quasi fino alla poltrona. Ma anche una comunicazione diretta attraverso i social, come su Facebook dove abbiamo più di 800 “mi piace” e continuiamo a crescere».
Nel Cinema Incontro i volontari non si sono solo rimboccati le maniche. Samuele, per esempio, che studia ingegneria, ha studiato un modo particolare di organizzare tutta l’infrastruttura della proiezione «per renderla più veloce nel trasferimento dei dati senza pericolo di blocchi improvvisi. Abbiamo destinato una sala apposta dove assemblando diversi macchinari abbiamo aumentato la sicurezza per una visione perfetta a 2K, una qualità che ha una resa doppia del normale FullHd. Inoltre, una volta caricato il film sul server, possiamo avviare la proiezione da qualsiasi telefono o tablet». Samuele ci mostra orgoglioso questa funzionalità facendo partire il trailer dei prossimi film in programmazione.
La sala della comunità conta 274 posti, con poltrone nuove che arrivano da un’altra recente ristrutturazione. Il cinema però entra anche in circuito locale di spettacoli, concerti, fruizione per il Comune e per le scuole. «L’anima rimane il cinema – spiega don Remo -, ma vogliamo che sia una sala sentita e vissuta da tutta la comunità, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Il successo che si sta ottenendo in questo periodo lo si deve soprattutto ai nostri volontari».
«Forse si è persa un po’ di magia – aggiunge il proiezionista Gianni Pertile -, da appassionato fotografo dico che la pellicola aveva un suo motivo di esistere, più consistente, meno elaborabile. Ma per il cinema la resa di questa tecnologia è praticamente perfetta e non si corre più il rischio che a noi cinema di periferia arrivino le copie più brutte e rovinate dei film».
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