Salasso Rc auto: 250 euro in più di Spagna e Francia
Roberto Ansaldo, referente per il settore autoriparazione/carrozzeria di Confartigianato Imprese Varese, interviene sulla riforma dell’Rc Auto. «Lo stralcio è solo una tregua»
Roberto Ansaldo (foto), referente del settore autoriparazione/carrozzeria di Confartigianato Imprese Varese e già presidente di Confartigianato nazionale per lo stesso settore, quando si tratta di commentare lo stralcio all’articolo 8 riguardante la riforma dell’Rc Auto va al cuore del problema, sapendo che lo stralcio, appunto, «è solo una tregua, perché già si sta parlando di legge delega».
Ansaldo parte dai dati oggettivi sui quali invita a riflettere: in Italia il costo medio della polizza Rc Auto è di 481 euro e lo stipendio medio netto di 19.100 euro. La polizza incide mediamente sul reddito per il 3%; in Francia il premio è di 248 euro e stipendio a 22.689 euro e la polizza incide per l’1%; in Spagna il premio è mediamente di 207 euro e stipendio a 21.122 euro, la polizza incide per l’1%.
«Con stralcio si intende un accantonamento provvisorio – continua Ansaldo -. Va bene, allora, questa prima dimostrazione di volontà da parte del Governo, ma si deve puntare ad un mercato che si possa dire veramente libero. Non si aiuta l’economia con uno stralcio: si deve gestire meglio il sinistro, si devono rispettare le regole – quelle europee – e le si deve fare rispettare a tutti. Inoltre, i prezzi devono essere giusti e corretti. Lo stralcio è solo una prima attenzione nei confronti dei carrozzieri e dei cittadini, ma altre sono le misure che si devono prendere tempestivamente sull’Rc Auto in Italia».
Nel 2000 erano stati denunciati 4.885.572 sinistri, mentre nel 2012 si era scesi a 2.282.670 (il 15% in meno rispetto al 2011). Inoltre, i fatti/sinistri riconducibili ad atti criminosi/ truffe incidono per l’1,8% del totale. Partendo dalla Rc Auto, Confartigianato Imprese Varese ricorda al Governo i tanti problemi che interessano il settore dei carrozzieri e che non vanno nella direzione di quelle liberalizzazioni annunciate anni fa. Ansaldo procede per punti: «È importante che i movimenti dei consumatori facciano rete con le associazioni di categoria. Da parte dei consumatori, infatti, ci vorrebbe un controllo più mirato sulle chiusure di fine anno delle compagnie di assicurazioni, sulle loro riserve, sulle mancate liquidazioni del numero dei sinistri (si parla di migliaia di milioni di euro) e sulle multe che le stesse compagnie prendono proprio per i mancati pagamenti. E in testa alla classifica, secondo dati Isvass, ci sono proprio le compagnie che lavorano con le carrozzerie loro fiduciarie».
– Cedibilità dei crediti prevista dall’articolo 1260 del Codice Civile. Quando la compagnia di assicurazione tarda a pagare, il cliente cede il suo credito al carrozziere che resta in attesa della liquidazione. Anche in questo caso le compagnie vorrebbero cancellare l’articolo del Codice Civile solo per quanto riguarda il settore Rc auto: perché? Vogliamo la liberalizzazione del mercato e aiutare veramente il cliente, oppure no?
– La scatola nera. Confartigianato Imprese si dice favorevole, ma se la scatola nera è omologata secondo i principi europei di difesa della privacy del cliente. Le compagnie di assicurazione vorrebbero delegare la gestione della scatola nera a compagnie esterne: questo è inconcepibile perché entra nella sfera privata del cittadino.
– Dal 2006, con delibera IP/06/1380, la Commissione europea ha adottato provvedimenti contro l’Italia che ha commesso infrazioni della normativa comunitaria in materia di assicurazioni e di pensioni aziendali o professionali. La Commissione ha deferito l’Italia alla Corte europea di giustizia in relazione alla normativa italiana che impone, a tutte le imprese di assicurazione abilitate a fornire l’assicurazione obbligatoria di responsabilità civile auto in Italia, l’obbligo di fornire l’assicurazione per tutte le categorie di assicurati in tutte le regioni italiane. La Commissione, ha ricevuto numerosi reclami da imprese che ritengono questa norma un ostacolo all’accesso al mercato italiano.
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