“Sulla Cooperativa Verbano il sindaco non finga di dimenticarsi”
Nota del gruppo lavenese del Centrosinistra in merito al progetto di riqualificazione dell'area
Riceviamo e pubblichiamo
Il sindaco di Laveno Mombello non finisce mai di stupire. Purtroppo solo per demagogia o scarsa e/o nulla veridicità delle sue affermazioni. Alle dichiarazioni del liquidatore della Cooperativa Verbano, ormai dichiarata fallita dal Tribunale di Varese, la signora Giacon aggiunge infatti, in una recente intervista, alcune sue osservazioni scarsamente attendibili.
La drammaticità dell’ex cooperativa, che vede soprattutto in grossa difficoltà gli ex soci e dipendenti, meriterebbe, da parte del sindaco, una descrizione più rispettosa e più veritiera della complessa e lunga vicenda. Accusare di inerzia le amministrazioni che hanno preceduto quella da lei guidata è poco generoso e molto irrispettoso. Per l’impegno che gli amministratori comunali hanno profuso nel tentativo di affrontare e portare ad una soluzione positiva la vicenda della Cooperativa. Il sindaco Giacon fa inoltre finta di dimenticarsi di essere stata anche assessore della Provincia agli inizi degli anni 2000 cui
competeva esprimere pareri e decisioni vincolanti sulle destinazioni urbanistiche, specie quelle commerciali del comparto PRUSST, approvato dalla giunta provinciale leghista nel 1999! Ed è proprio da qui che bisogna partire per chiarire lo svolgersi della vicenda Cooperativa Verbano. La giunta comunale leghista, a guida Trezzi, d’intesa con la giunta provinciale leghista, recepì l’accordo PRUSST che avrebbe consentito alla Cooperativa, tramite un operatore finanziario-immobiliare, di realizzare ben 150.000 metri cubi a destinazione residenziale, commerciale, turistica e di servizi. Dal 1999 al 2005 la maggioranza leghista, con il sostegno di Forza Italia, affronta il problema, ma non giunge mai a nessuna ipotesi di soluzione. La giunta di Centrosinistra, a guida Ielmini, a soli pochi mesi dal suo insediamento, approvò, nel luglio 2005, il progetto di messa in sicurezza del deposito ceramico e, nel novembre 2005, un protocollo di intenti, sottoscritto dalla società finanziaria–immobiliare, che avrebbe consentito alla ex Cooperativa di realizzare quanto
previsto dal PRUSST se non si fossero registraste iniziative di carattere pseudo legali all’interno della Cooperativa stessa, con il conseguente blocco della messa in sicurezza del deposito ceramico che sarebbe stato a carico degli operatori immobiliari e non del Comune o di altri enti pubblici, quale la Regione Lombardia. Che, tra l’altro, approvava una legge con il divieto di realizzare Centri commerciali nei Comuni delle comunità montane con evidente danno alla Cooperativa. Numerosi sono stati gli incontri con gli assessori provinciali e regionali di Centrodestra per trovare nuove soluzioni che sono approdate al… nulla. Nel 2009 la giunta di Centrosinistra deliberò un nuovo protocollo di intenti ma gli operatori immobiliari non hanno rispettato i tempi previsti e l’accordo è così decaduto. Il tutto veniva rinviato al nuovo PGT che, a tutt’oggi, non è ancora in vigore! Con evidenti danni anche per la Cooperativa.
Cos’ha fatto la giunta Giacon-De Bernardi? Assolutamente niente, in quanto non risulta alcun atto di Consiglio o di Giunta che andasse incontro alla soluzione dei problemi della Cooperativa.
A chi imputare i vent’anni di inerzia, come dichiarato dal sindaco? Sicuramente alleamministrazioni comunali e provinciali leghiste e di Centrodestra (delle quali, come detto,faceva parte il sindaco Giacon) che non hanno prodotto alcuna ipotesi di soluzione.
Purtroppo però il fallimento è in atto e ci auguriamo solo che ci sia qualche operatore disposto a fare investimenti ragionevolmente sostenibili, anche per le caratteristiche del nostro ambiente: non certo i sette o dieci piani di alberghi come prospettava un recente operatore. Ma da questa amministrazione cosa ci si poteva aspettare se non l’inefficienza e l’inefficacia?
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