Accampati vicino al cimitero, sgomberati dalla polizia locale
Due cittadini rumeni, che spesso girano in centro città, avevano ricavato la loro "abitazione" in un terreno comunale. Portati via anche 15 quintali di rifiuti
Si erano accampati in strada, tra il cimitero centrale e il parcheggio di via De Magri, un po’ nascosti, ma comunque in una zona centrale (nella foto, da Google Street). Una scelta davvero particolare per un alloggio di fortuna, quello scelto da due cittadini rumeni, che normalmente si muovono in città per chiedere la carità (uno dei due noto perché si muove con cuccioli di cane): nell’arco di due giorni, infatti, la Polizia Locale è intervenuta per sgomberarli. Alle 8.30 di oggi, giovedì 27 marzo, gli agenti della Locale di Gallarate hanno appunto provveduto allo sgombero del piccolo accampamento, realizzato su un terreno di proprietà comunale tra il cimitero centrale e il parcheggio di via De Magri. I due cittadini rumeni che avevano scelto quello spazio a propria dimora sono stati identificati, allontanati e denunciati all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva di area pubblica. Nella zona – un po’ appartata, tra gli alberi dietro al cimitero – c’erano anche 15 quintali di materiale vario (tende, materassi, suppellettili varie, due gomme da trattore e rifiuti), probabilmente accumulatosi nel tempo e non solo "frutto" della permanenza dei due senza dimora: è intervenuta anche Amsc, con due furgoni per "differenziare" i rifiuti raccolti. I Vigili hanno anche segnalato al Settore Tecnico del Comune la necessità di intervenire su una recinzione divelta.
«Le persone allontanate oggi – commenta il sindaco, Edoardo Guenzani – sono note alla Polizia Locale per essere già state sgomberate da altre aree e per l’attività di questua esercitata sistematicamente sul territorio cittadino. La quantità di rifiuti asportata da Amsc certifica la necessità di intervenire, in questi casi, non solo per contrastare l’abusivismo ma anche a tutela del decoro e dell’igiene pubblica. L’operazione odierna suscita due riflessioni. La prima è legata alla speranza che queste persone decidano finalmente di abbandonare uno stile di vita insostenibile. Ogni tentativo per spingerle in tale direzione è, finora, risultato inutile. La seconda è che si deve lavorare a una soluzione definitiva della situazione. Il Comune interviene sui terreni di propria competenza. Il rischio, però, è che gli abusivi si trasferiscano, come già accaduto in passato, in aree e immobili abbandonati delle Ferrovie. Questo sposterebbe il problema senza risolverlo. Occorre, invece, agire in modo sistematico. Le previsioni di riqualificazione contenute nella Variante al Piano di Governo del Territorio hanno, fra gli altri, lo scopo di porre fine al degrado delle zone vicine alle rotaie».
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