Audiolibri “fai da te”: per leggere e aiutare gli altri

Il 6 Aprile sarà presente alla Milano Marathon il "Libro parlato Lions". Un'iniziativa che vede coinvolti gli alunni della scuola media di Vedano e destinata ad aiutare ipovedenti e studenti dislessici

Domenica 6 Aprile il “ Libro Parlato Lions” parteciperà alla Milano Marathon, con atleti disabili e sostenitori del progetto, per divulgare un servizio che da 40 anni si impegna nel diffondere la cultura del “libro audio” nelle scuole.
 
Il piacere della lettura è unico, lo sanno bene coloro che non possono goderne a causa di disturbi visivi o legati a disturbi dell’apprendimento, ed è terribile pensare di non poter assaporare una bella storia a causa di limiti che pongono barriere nette. Per i ragazzi il libro è spesso un rifugio, un nascondiglio da ciò che li aspetta fuori dalla porta della loro infanzia. Per gli adulti è un compagno e un amico, qualcuno che troverà sempre il modo di scacciare la realtà e la noia. Ma ci sono persone che non hanno questo privilegio e che vedono nei libri solo l’ennesimo “ostacolo insormontabile”. Per i Proff. Anna Bossi Bonomi, Luca Piergiovanni,  sostenuti da Michele Ciorra dei Lions questo limite è inconcepibile.
 
È così che è nato il progetto del Libro Parlato, dalla volontà di tendere la mano verso coloro che troppo spesso si vedono estraniati dai piaceri quotidiani della vita. Il “Libro Parlato Lions” risale al 1975 – quando ancora non era maturata l’attuale sensibilità nei confronti di queste problematiche – e solo in seguito si è ampliato verso altri tipi di disturbi come la dislessia, la discalculia e disgrafia.
 
Attualmente il progetto vanta ben 8000 utenti che fanno uso della Audiobiblioteca, messa a disposizione dal “Libro Parlato Lions” composta da oltre 8000 files digitali, che i ragazzi con disturbi specifici nell’apprendimento possono utilizzare liberamente.
L’associazione si è quindi impegnata a dare una possibilità a questi ragazzi, uno spiraglio di luce verso un mondo che era loro precedentemente precluso.  Michele Ciorra v. presidente del L.C.Gallarate Host e membro del progetto “ Libro Parlato Lions” è entusiasta degli sviluppi che il progetto continua a perseguire grazie all’impegno di tutti. Con l’unico neo del numero ancora piccolo di scuole che aderiscono all’iniziativa.
 
Tutto è partito dalla scuola media Dante di Varese, per poi espandersi fino a Como, dove 4 istituti collaborano con il progetto “Libro Parlato Lions”, e poi Gallarate e Castellanza e infine Vedano Olona dove le docenti della media hanno aderito con entusiasmo.
«Per un ragazzo dislessico ascoltare un “Libro Parlato” può dare molti benefici, certo non può curarlo, ma anche se in piccola parte può aiutarlo- afferma Michele Ciorra, aggiungendo -Vorrei che più scuole aderissero al progetto, che si è rivelata un’esperienza molto positiva»
Ciorra sottolinea che il progetto Lions non è una cura da, ma solo una fasciatura, che non risolve il disturbo ma lo allevia e ne alleggerisce il carico dalle spalle di chi è costretto a portarlo . Un contributo in apparenza tanto piccolo, ma che in realtà può fare la differenza, in molti modi.
 
Il “Libro Parlato Lions” non aiuta solo coloro che lo ascoltano, ma anche i ragazzi che hanno il compito di crearlo, attraverso l’aiuto di esperti e di attrezzature specifiche fornite dall’organizzazione. «I ragazzi sono entusiasti – dice il sig. Ciorra – Essi hanno la possibilità di scegliere il tipo di lettura e danno vita ad un processo che li vede coinvolti in tutte le fasi del progetto». All’inizio seguono un corso con la docente Bossi Bonomi, appassionata di teatro, che insegna la tecnica vocale e la recitazione su un testo poetico o un testo teatrale, in seguito con il Prof. Luca Piergiovanni trattano le tecniche di registrazione al microfono e quelle di montaggio audio.
Un progetto quello del “ Libro Parlato Lions” che rende alla comunità un servizio utile coinvolgendo anche i più giovani.
Uno degli Istituti che collabora con il progetto “Lions” è la scuola secondaria S. Pellico di Vedano Olona, che dal 28 Novembre 2013 propone ai suoi studenti il “libro parlato” con risultati sempre più soddisfacenti.
Già due gruppi classe sono coinvolti nel progetto, con un totale di 50 alunni e 20 insegnanti. L’associazione Lions ha fornito alla scuola un computer fisso e 4 portatili che fungono da supporto al computer principale a cui sono collegate delle casse, che vengono utilizzate durante i laboratori.
L’attività si suddivide in due parti: il progetto teatrale con la collaborazione della Prof.ssa Bossi Bonomi e la parte di montaggio audio con il docente Piergiovanni.
In questo modo i ragazzi sono completamente coinvolti nel processo di preparazione dei “libri audio”.
Per quanto riguarda le letture proposte, la scuola ha puntato sui classici, con alcune variazioni in lingua straniera. Le classi prime si occupano di Pinocchio e di alcune favole tradizionali in lingua inglese. Mentre le seconde si cimentano nel Don Chisciotte in lingua spagnola. Così il progetto Lions diventa anche un’ottima occasione per migliorare lo studio delle lingue e incentivare la fluidità dei discorsi in inglese o spagnolo.
Un occasione per riscoprire favole che tutti conoscono “per sentito dire” ma che poi in effetti nessuno ha letto. Racconti che rimangono attuali anche dopo anni, in cui hanno attraversato una generazione dopo l’altra. In fondo per incominciare a leggere non si parte sempre dalle favole?
 
Ornella Roncoroni, responsabile dell’iniziativa all’interno della scuola, è soddisfatta di come procedano i lavori «E’ un progetto molto valido – afferma -Aiuta i nostri ragazzi a migliorare le competenze nel “parlare” e la fluidità nella lettura. Inoltre è di grande utilità per i ragazzi con disturbi dell’apprendimento o ipovedenti».
E in futuro, il progetto potrebbe crescere: «Vorremmo creare una sezione scolastica nell’ambito del progetto Lions- continua la Prof.ssa Roncoroni – per ragazzi con difficoltà, in modo da poterli supportare durante il periodo scolastico».
 
In conclusione un libro è sempre un libro, letto o ascoltato che sia, ed è magnifico che questa organizzazione coinvolga i ragazzi non solo nel modo delle “parole”, ma anche in un ponte di solidarietà che li unisce a coloro che faranno poi uso dei loro lavori.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Marzo 2014
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