Concorso presidi: una soluzione è possibile?
Forse si aprono spiragli positivi per i vincitori del concorso che venerdì scorso si sono visti bloccare le nomine da Roma. Voci ufficiose parlano di una decisione che mette tutti d'accordo
Nuovo atto dell’incredibile vicenda del concorso presidi lombardo. Ieri, martedì 11 marzo, il direttore dell’Ufficio scolastico lombardo Francesco De Sanctis, insieme a una delegazione di vincitori e ai sindacati, è stato ricevuto dal Ministero dell’Istruzione. Sul tavolo la contestata decisione di Roma di bloccare le assegnazioni delle presidenze programmate per venerdì 7 marzo e rinviate al 1 settembre.
Lo stop, arrivato nella serata di giovedì, è stato vissuto come uno schiaffo dall’Ufficio scolastico lombardo e dai vincitori che già si vedevano insediati nelle scuole dal 10 di marzo. Si contesta, soprattutto, la procedura adottata che contrasta con la legge approvata dall’allora Ministro Carrozza e che autorizzava il passaggio in corso d’anno.
Da Roma trapelano pochissimi dettagli sulla mediazione effettuata ma sembra che spiragli positivi si aprano: pare, ma sono solo voci ufficiose, che si stia pensando di risolvere la questione anticipando al 30 giugno l’assunzione in servizio dei nuovi presidi. Questa soluzione potrebbe essere legata all’udienza davanti al Tar dei tanti ricorsi pendenti contro questa seconda tornata di correzione degli scritti, udienza fissata per l’1 luglio. Una soluzione che molti giudicano inefficace davanti a un’eventuale decisione del giudice amministrativo di sospendere i vincitori.
In attesa di conoscere le posizioni ufficiali del Ministero, nelle scuole lombarde è ripresa l’attività con i dirigenti in reggenza che sono ritornati nelle scuole salutate con commozione la scorsa settimana. In classe sono rientrati anche i docenti vincitori, porteranno a termine l’anno scolastico, a meno di un ulteriore colpo di teatro, l’ennesimo di questa incredibile vicenda.
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