Disastro ambientale, 8 rinviati a giudizio per l’inquinamento alla ex conceria
L'area Fraschini di Cittiglio e Brenta nascondeva vasche con metallo di scarto e idrocarburi che hanno inquinato la falda acquifera. Questa l'accusa con cui il Pm Abate ha ottenuto il processo. La Gdf sequestrò tutto
Disastro ambientale ma non solo: falde inquinate, vasche pericolose con mercurio, cromo e idrocarburi seppellite nel terreno in maniera posticcia senza uno smaltimento regolare delle sostanze utilizzate, un tempo, per i lavori della conceria, nessuna segnalazione per anni alle autorità preposte. ll giudice dell’udienza preliminare, ieri, ha rinviato a giudizio 8 persone per il reato ambientale e per la violazione amministrativa di una mancata comunicazione alla provincia di Varese. Tra gli imputati che andranno a processo, Gloria Fraschini (difesa dall’avvocato Augusto Basilico) ultima erede della famiglia di industriali storicamente legati all’industria della pelle in provincia, e l’ultimo liquidatore che si era occupato dell’area, l’imprenditore Sandro Polita (patron anche dell’albergo di Capolago che andrà all’asta fallimentare a maggio).
Secondo il pm Agostino Abate, che ha condotto le indagini, le società che si sono occupate della gestione dell’area (attigua al vero e proprio corpo industriale storico della Fraschini) non hanno mai provveduto allo smaltimento delle sostanze inquinanti, con il risultato che queste, nel tempo, hanno sostanzialmente penetrato il terreno. Una decina di anni fa, quando ancora la conceria era in funzione, la vicenda era divenuta molto tesa perché i cittadini lamentavano odori insopportabili.
Nel 2009, che la guardia di finanza di Gaggiolo mise tutto sotto sequestro. La nuova proprietà, secondo quanto spiegato allora dalla gdf, aveva iniziato degli scavi in vista della realizzazione di un supermercato, ma la presenza nel sottosuolo di depositi sabbiosi, mescolati a ghiaia e materiali da demolizione, aveva generato vapori dall’odore acre e penetrante. L’Arpa rilevò, dalle analisi, una forte contaminazione da cromo, sia nei terreni che nelle acque in falda, addebitabile all’impiego del metallo stesso nei processi di lavorazione delle pelli effettuati dalla conceria.
L’ipotesi accusatoria è stata ritenuta solida dal gup, e dunque la contaminazione delle falde rimane tra le accuse del processo. Si sono costituti parte civile i comuni di Brenta, Cittiglio e la Provincia di Varese.
(L’elenco dei rinviati a giudizio)
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