Elettricità più “stabile” per i treni, le Ferrovie svizzere investono sulla linea di confine
La Cadenazzo-Luino, gestita dalle Ferrovie Federali, è il più importante corridoio per le merci in arrivo in Italia da Nord: pronto per l'installazione un nuovo trasformatore
Le Ferrovie Federali Svizzere investono sui collegamenti verso l’Italia, a partire dalla linea Bellinzona-Luino, principale asse per il traffico merci, nella grande direttrice che collega il Nord Europa al Mediterraneo. Si è parlato nei mesi scorsi dei grandi investimenti che la Confederazione vorrebbe avviare anche in Italia, ma in questo caso parliamo di un intervento molto preciso e già in fase di cantiere: lunedì 31 marzo 2014 è la data fissata per l’avvio degli interventi di genio civile presso la stazione di Ranzo (nella foto, di Eddie Konijnendijk, treno merci sulla linea FS Luino-Novara, a Laveno Mombello) per un nuovo trasformatore a 15mila volt.
Lo scopo è predisporre l’infrastruttura esistente ad accogliere un vagone con autotrasformatore permettendo così di potenziare l’alimentazione di corrente sulla linea Bellinzona-Cadenazzo-Luino, la cosiddetta "succursale del Gottardo". La linea oggi soffre di alcune "oscillazioni" nell’alimentazione elettrica, quando ci sono più treni in circolazione (nota: si parla di locomotive merci anche da 5000kW, oltre 7000 cavalli di potenza). Il trasformatore permetterà di adattare i livelli di potenza di trazione alle esigenze specifiche della tratta: in questa prima fase è prevista la costruzione di un basamento in calcestruzzo sul fianco sinistro dell’edificio della stazione. Su di esso verrà poi stazionato il carro con i relativi componenti elettrici. Per eseguire l’opera saranno necessari lavori di scavo nel terreno roccioso circostante su una lunghezza di 15 metri; in seguito si procederà con il getto in cemento armato. I lavori a Ranzo saranno ultimati entro metà maggio 2014.
I lavori termineranno nell’autunno 2015 con la posa dell’ultimo autotrasformatore, che sarà installato in territorio italiano, a Luino (la linea Bellinzona-Luino è gestita dalle FFS anche al di qua della frontiera di Pino). Il progetto – spiegano infine le FFS – sviluppa una soluzione tecnica innovativa che riduce sensibilmente le radiazioni non ionizzanti della linea elettrica di alimentazione.
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