Eroina nei boschi, 2 fermi
Operazione della polizia di Gallarate, i pusher marocchini fermati vivevano nel comasco
Gli agenti del commissariato di Gallarate hanno fermato due uomini, residenti nel comasco, per spaccio di droga a Castelnuovo Bozzente (Como), al limitare del parco Pineta. Il fermo è stato convalidato dal gip di Como. I due sono marocchini, clandestini classe 1982 e 1988. Con loro era presente un italiano di 37 anni, tossidipendente, tassita degli spacciatori. Secondo le indagini, nel parco esiste una sorta di vigilanza armata di machete, gente che fa il palo e protegge gli scambi di droga. In questo caso gli spacciatori avevano eroina e cocaina.
L’operazione è avvenuta a mezzogiorno circa di lunedì 17. Gli agenti del Commissariato di PS di Gallarate hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria i due cittadini marocchini, entrambi incensurati ed irregolari sul territorio nazionale nonché senza fissa dimora, in quanto gravemente indiziati del delitto di spaccio di stupefacente consumato a partire dal mese di marzo 2013 nell’area boschiva del Parco Pineta di Tradate.
L’indagine, che si è avvalsa esclusivamente di metodi tradizionali, è originata dalle dichiarazioni raccolte da alcuni consumatori notati dagli agenti nel corso di specifici servizi di osservazione, in quanto il Parco è da tempo noto quale luogo prediletto di spaccio, specialmente da parte di delinquenti di provenienza nordafricana.
Le informazioni raccolte sono state corroborate dal fatto che, nel corso delle perquisizioni eseguite nei confronti di numerosi consumatori, sono state rinvenute e sequestrate dosi di cocaina, eroina e hashish, a riprova anche di una certa versatilità nel soddisfare le richieste di una ampia e variegata clientela, costituita da uomini e donne di età compresa tra i venti e i cinquanta anni e provenienti prevalentemente dalle province di Varese e Como.
Gli indizi a carico dei due spacciatori si sono rafforzati dopo individuazioni fotografiche ed avvistamenti, ed è stato in particolare grazie a questi ultimi, nel corso di ripetuti appostamenti condotti nella boscaglia, che si sono potute anche ricavare le abitudini operative dei due spacciatori.
Lo spaccio iniziava in tarda mattinata ed era effettuato in punti ben precisi della boscaglia, scelti con cura per l’ottima visuale e le vie di fuga e variati di volta in volta; ai punti di spaccio si accedeva attraverso alcuni “sentieri corridoio” collegati direttamente dalla strada, vigilati da pali armati di coltelli e piccoli machete, e solo dopo un contatto telefonico o un riconoscimento personale da parte del palo.
Lo spaccio terminava quasi sempre al tramonto ed era prassi degli spacciatori consumare il proprio pasto sul luogo stesso, al riparo da occhi indiscreti.
Particolarmente importante, vista l’impossibilità di rintracciare le loro eventuali dimore che si presume si trovino in provincia di Como, si è rivelata la consueta abitudine di raggiungere il Parco sfruttando passaggi in auto dai loro stessi acquirenti, ovviamente in cambio di dosi di stupefacente.
Lunedì mattina, quindi, con un ampio dispiegamento di personale in abiti civili, gli agenti del Commissariato hanno teso la trappola nel centro abitato di Castelnuovo Bozzente (Co) ed intercettato i due spacciatori mentre, a bordo di un’autovettura condotta da un trentasettenne malnatese, erano diretti al Parco Pineta.
Condotti in Commissariato sono stati compiutamente identificati, sottoposti a fermo di polizia giudiziaria ed infine associati alla Casa Circondariale di Como a disposizione della Procura della Repubblica lariana.
Sono in corso ulteriori accertamenti investigativi per appurare l’eventuale coinvolgimento di altre persone nello spaccio.
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