Ex scuole di via Bottini, due settimane per decidere
Pronto il progetto di massima, l'edificio si trasformerebbe in polo culturale in centro, "Casa della musica" o nuova biblioteca. Da valutare l'aspetto economico
Biblioteca o sede dell’Istituto Puccini? La scelta sulle ex scuole di via Bottini è ancora da fare e ci vorranno due settimane almeno. Una scelta da valutare con attenzione, tra costi e opportunità, per un progetto che vorrebbe riplasmare l’edificio d’inizio Novecento facendone un polo per la cultura – qualunque sia la scelta – in pieno centro, a pochi passi dalla zona pedonale e dai teatri.
Leggi anche: Biblioteca o Puccini? Il risultato del sondaggio tra i lettori di VareseNews
FOTO – biblioteca o "casa della musica"? Le idee per le ex scuole di via Bottini #gallarate http://t.co/JW4BQ1b5Xk pic.twitter.com/qNaxA5t8CH
— Roberto Morandi (@ilMorands) 12 Marzo 2014
In Comune erano arrivate già le indicazioni tecniche sui progetti per le due ipotesi, che prevedono anche l’idea di realizzare un nuovo spazio coprendo il cortile tra le due ali dell’edificio esistente, lasciando comunque come spazio aperto l’area verde alberata alle spalle (nella foto sopra). Quel che mancavano erano i dati economici: per entrambe le ipotesi (Biblioteca o "Casa della musica" intorno alla sede dell’Istituto Puccini) la previsione è una spesa di 2.700.000-2.800.000 euro, che si potrebbe ridurre a 2.400.000 euro intervenendo sull’intero edificio (per esempio con "cappotto" per efficenza termica ed energetica) ma limitando il riutilizzo degli spazi alla sola parte al piano terra, almeno in una prima fase. È un importo sostenibile?
Fino ad oggi nel piano opere pubbliche da finanziare all’edificio di via Bottini erano riservati 2milioni di euro, oltre a 215mila euro per la progettazione complessiva. L’importo stimato ora è più alto, quindi bisogna valutare come procedere. In maggioranza c’è chi ha proposto – nelle file del Pd – un intervento sull’edificio per ospitare insieme sia Puccini sia biblioteca, per ridurre i costi. Il tutto partendo dall’idea che alcune delle sedi attuali (in particolare la Villa Majno, zona corso Sempione) sia vendibile sul mercato Anche se a Palazzo Borghi si sta valutando una nuova strada – non proprio certa – per trovare altre risorse dal governo centrale.
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