Forza Italia: “Guenzani dica se Praderio è in grado di guidare Amsc”
Il centrodestra di marca berlusconiana attacca il sindaco e propone di aprire la gestione dell'azienda anche ai Comuni azionisti minori, come Somma Lombardo e Cassano Magnago
Sulla gestione di Amsc Forza Italia va all’attacco, dopo le dimissioni dell’ad Giovanni Canziani. Se il sindaco di Gallarate Edoardo Guenzani ha parlato delle difficoltà di indicare la futura governance dell’azienda comunale (anche alla luce dei mutamenti normativi), Forza Italia ha ben in mente di chi sia la responsabilità: «Guenzani dica se il dott. Sergio Praderio ha le competenze per fare il Presidente di Amsc, oppure no, anche se questo solo fino a maggio. Dica per quale motivo, altrimenti, i Gallaratesi dovrebbero continuare a pagare lo stipendio ad un Presidente assente, incapace di assumersi le responsabilità, a lui già in capo, della gestione di un’azienda quale Amsc». Per il resto, la vicenda dell’ad che lascia l’incarico anzitempo ha dato forza alle posizioni di Forza Italia, che oggi ripercorre le «figuracce» fatte da Guenzani «in campo di nomine», partendo dalla nomina in Amsc di Mario Aspesi «che dopo pochi giorni è stato costretto a rinunciare al suo incarico», per arrivare appunto alla rinuncia di Giovanni Canziani. «E che dire della vicenda dell’equipollente Gianni Girardi, in rotta con Sergio Praderio per la presidenza di Amsc, dopo la scelta di accorpare Amsc Impianti & Servizi e poi dirottato in 3SG. Per non parlare delle dimissioni del Consigliere d’amministrazione Antonio De Cal, andatosene “silenziosamente” in polemica con la gestione Praderio. Ricordiamo il “misterioso” addio, dopo appena sei mesi, del Direttore Generale Filippo Agazzi, al quale l’azienda ha riservato, tanto per cambiare, una causa legale. Ed infine il Direttore Generale Stefano Querci, “costretto” dalle normative, ma ben felice, a “mollare” il posto». Insomma, una sequenza di manager che secondo Forza Italia potrebbe essere anche conseguenza di una «difficile convivenza» con il presidente Praderio.
Forza Italia adombra nel silenzio della maggioranza (che certamente è alcquanto preoccupata dall’ultima fase), la paura di perdere posizioni di potere. E allora i forzisti rompono gli indugi e si affidano alla stessa proposta già venuta da Quintino Magarò, con un «futuro assetto della Governance, che preveda anche il coinvolgimento sovra comunale dei comuni soci». Gallarate è il socio di larghissima maggioranza, ma Forza Italia vorrebbe vedere anceh rappresentanti dei Comuni azionisti minori e mette in prima fila «Cassano Magnago e Somma Lombardo». Che è anche, indirettamente, un invito ad allargare al centrodestra le nomine del Cda, visto che i Comuni soci minori citati sono appunto governati da giunte dove Forza Italia è in primo piano.
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