Gautieri al commiato “Confermato ed esonerato nel giro di tre giorni”
Ultime parole biancorosse per l'allenatore campano: "Ho cenato con Laurenza e Montemurro martedì, e mi hanno chiesto di fare programmi per il futuro, poi mi hanno sollevato dall'incarico"
L’ultimo atto della gestione-Gautieri alla guida del Varese si consuma in una sala del Palace Hotel dove oggi – lunedì 17 – a meno di due giorni dall’esonero, l’ex tecnico biancorosso ha convocato una conferenza stampa. Parole di ringraziamento, quelle espresse a Colle Campigli, ma anche di spiegazione, di saluto e in parte di dispiacere: partiamo da queste ultime perché è con queste che si sviluppa la parte più intrigante del discorso del tecnico campano.
«Proprio martedì scorso, e proprio in questo albergo, ho cenato con il presidente Laurenza e con l’amministratore Montemurro che in quella occasione hanno espresso la volontà di continuare a collaborare con me e con lo staff anche in futuro. Hanno detto di apprezzare il mio lavoro e il mio modo di rapportarmi con i giocatori, hanno detto di voler programmare i prossimi mesi insieme a me, per poi esonerarmi pochi giorni dopo. Un episodio che mi fa riflettere e mi fa un po’ ricredere sulle persone, e mi spiace perché con il presidente Laurenza ho sempre avuto un buon rapporto. Però, quando ci si siede attorno a un tavolo, non ci si aspetta che le cose cambino subito dopo». Gautieri quindi sottolinea la volontà, da parte del club, di proporre un allungamento del contratto o per lo meno un tentativo di accordo successivo «che poi è tutto da vedere se lo avrei accettato» chiude il mister.
L’allenatore ex Lanciano risponde comunque a tante domande, anche alle accuse arrivate da parte del pubblico secondo cui seguiva programmi di allenamento troppo leggeri. «Questo non è assolutamente vero – si difende – perché non è il tempo passato sul campo a fare la differenza quanto l’intensità che ci si mette. E questa squadra non è mai venuta meno dal lato dell’impegno, perché è composta da veri professionisti che mi auguro centreranno il traguardo della salvezza e secondo me ce la faranno. Alla mia formazione è mancato qualche risultato, non certo la voglia di lavorare» prosegue, rimarcando anche che «talvolta abbiamo anche dovuto annullare o spostare le sedute per via dei tanti problemi logistici dovuti agli impianti a disposizione del Varese».
Gautieri, interpellato a tema, risponde anche sull’utilizzo e il rendimento dei singoli: «Su Neto sono sempre stato molto chiaro con lui: fino a venti giorni fa non stava bene e non potevo rischiarlo. Ora, con quel tridente, ho bisogno di tre centrocampisti: quando siamo passati al 4-2-3-1 non ha funzionato. Neto è intelligente, sa che la squadra ha bisogno di equilibrio e con quattro attaccanti non era possibile stare in campo». E ancora su Fiamozzi e Forte, gioielli del futuro: «Forte è un ’94, è molto bravo, ma mi sembra eccessivo dire che i problemi del Varese dipendano dal suo utilizzo. Fiamozzi stava fuori perché non era al massimo, e Laverone non è certo l’ultimo arrivato. Ora Riccardo sta meglio ed è sceso in campo; tanti altri non hanno giocato, ma su di loro nessuno ha protestato».
Ma nelle parole di Gautieri c’è anche riconoscenza: «A Varese ho incontrato e lascio molta gente con cui mi sono ben rapportato, in società e in città. E come Milanese, anche io resterò tifoso di questa squadra dopo il mio addio. Ho rispettato i tifosi pur non condividendo le loro contestazioni, ho avuto confronti franchi come a Reggio Calabria, non sono sceso a compromessi ma sono fatto così, e voi (giornalisti ndr) lo sapete perché mi sono comportato allo stesso modo con la vostra categoria». Infine, un appunto: «Credo che la mia presenza non sia stata benvista da qualcuno fin dal primo giorno, magari perché arrivo da un’altra regione. Bene, io vado in giro a testa alta e orgoglioso di essere prima di tutti italiano».
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