Import – Export, il sistema Varese regge
Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2013 le imprese varesine hanno infatti venduto beni e servizi all’estero per un valore complessivo di 9.846.144.216 euro, vicinissimo ai 9.962.043.483 euro fatti registrare nel 2012
Il Sistema Varese, pur in un 2013 difficilissimo su molti fronti dell’economia, ha ancora la forza per essere competitivo sui mercati stranieri. I dati complessivi sull’export relativo agli scorsi dodici mesi – che a livello nazionale Istat ha reso noti ieri, mercoledì 12 marzo, e che sono stati elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio – evidenziano una sostanziale tenuta dei livelli conquistati l’anno precedente.
Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2013 le imprese varesine hanno infatti venduto beni e servizi all’estero per un valore complessivo di 9.846.144.216 euro, vicinissimo ai 9.962.043.483 euro fatti registrare nel 2012. Una situazione stazionaria che fa il paio con il dato italiano (– 0,1%). Quanto all’import, le cifre per la provincia di Varese registrano un calo più accentuato e s’attestano a 5.555.101.288 euro (-5,7%). La bilancia commerciale è quindi ampiamente positiva per 4 miliardi e 291 milioni di euro.
Sul portale statistico della Camera di Commercio www.osserva-varese.it è fin d’ora possibile analizzare la situazione dell’interscambio tra Varese e le singole aree del mondo. Di particolare interesse la redistribuzione in atto con il calo d’importanza per l’area dell’Unione Europea a fronte di una forte crescita di altri mercati. Se la Germania resta primo partner commerciale di Varese con 1 miliardo e 142 milioni di export, il suo peso relativo è leggermente sceso dal 11,9 all’11,6%; la Francia poi si colloca al secondo posto, confermandosi su una cifra attorno al miliardo di euro, mentre la Svizzera è terza, sebbene in calo. Il dato più interessante, però, è l’accentuata crescita delle esportazioni verso la Russia (+55%) e la Cina (+12,5%), mercati sui quali i prodotti varesini sono di anno in anno maggiormente apprezzati e che si collocano sempre più in alto in una classifica dei paesi partner dove gli Stati Uniti sono al quarto posto con 541 milioni di euro. Le strategie di differenziazione messe in atto dalle imprese varesine, avviate con l’esplodere della crisi dei consumi interni, sembrano insomma essere in grado di dare almeno una boccata d’ossigeno al sistema economico locale.
Tra i settori, molto positiva la performance dei mezzi di trasporto, che si confermano il comparto a maggior appeal sui mercati internazionali con oltre 2 miliardi e 131 milioni di euro (+5,7%). Bene anche la plastica (+5,2% con 870 milioni di euro), il tessile-abbigliamento (+1,9% con 885 milioni di euro) e la chimica (+2,5% con 839 milioni di euro).
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