Oduamadi: “Il Varese è il mio aereo per il Brasile”
Il nigeriano, autore del gol partita con l'Empoli, sogna il Mondiale con la sua Nazionale. E in biancorosso ha scoperto un'arma in più: «Ora ho iniziato a segnare anche di testa»

Martedì sera il suo gol è stato decisivo per ottenere una vittoria interna che mancava dal 14 dicembre scorso, ma le sue prestazioni non sono solo fatte di reti realizzate, ma anche di tanti spunti, dribbling brucianti e accelerazioni da brividi. Con la speranza che al Mondiale brasiliano il suo nome sia tra i convocati della selezione nigeriana.
Odu, martedì sera il Varese aveva un atteggiamento nuovo, molto più positivo e aggressivo rispetto alle ultime uscite.
«Siamo contenti perché nelle ultime due partite abbiamo fatto bene e soprattutto con l’Empoli abbiamo vinto una partita molto importante. Abbiamo ritrovato tanta grinta e la volontà di conquistare punti».
Appunto, l’Empoli, una vittoria conquistata con il cuore e dopo tanto tempo davanti al pubblico del "Franco Ossola".
«Siamo molto contenti di essere tornati a vincere in casa perché per un campionato come la serie B è fondamentale fare punti sul proprio campo. Ora però non montiamoci la testa, pensiamo alla salvezza e intanto cerchiamo di non staccarci dal treno che potrebbe portarci ai playoff. Il pubblico biancorosso mi ha sempre fatto sentire la propria fiducia e questo ha permesso a me, così come a tutto il gruppo, di tornare a festeggiare anche al "Franco Ossola"».
Una curiosità: dei suoi tre gol messi a segno in questo ritorno a Varese ben due li ha realizzati di testa, che non è certo la sua arma migliore.
«È vero: anche mio papà, quando gliel’ho detto al telefono, non ci credeva. In Primavera qualcuno lo avevo segnato ma da professionista mai. Credo che questo sia il frutto della tanta voglia che mi spinge a fare bene: cerco sempre di arrivare sulla palla per essere pericoloso, che sia di piede o di testa non fa differenza».
Secondo lei come sarà questo finale di stagione?
«Ora stiamo facendo bene e spero che continueremo con questo passo. Mi ripeto: il nostro primo traguardo sarà quello di avere la salvezza in mano, però con l’apporto del mister, che ci carica e ci dà sempre grandi motivazioni possiamo tenere aperta anche la porta che conduce ai playoff; ci crederemo fino in fondo».
Sabato arriverà il Palermo primo in classifica degli ex biancorossi. Tra loro Lazaar, che l’anno scorso è stato suo compagno qui a Varese. Che gara sarà?
«Non dobbiamo limitarci a pensare che, essendo il Palermo capolista, dobbiamo solo difenderci. Anzi, sarà necessario provare a fare il nostro gioco e mettere in difficoltà i nostri avversari. Tra i rosanero, oltre a Lazaar, conosco bene anche Lazarevic, che è stato mio compagno al Torino. Sono tutti giocatori forti, ma a noi servono i tre punti perché arrivando a quota 43 secondo me la nostra classifica prenderà una prospettiva diversa».
Non possiamo evitare una domanda sui Mondiali in Brasile. La scorsa estate ha addirittura segnato una tripletta con la Nigeria alla Confederation Cup: ora vuole tornare in Sud America…
«Certamente. Il Mondiale è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio e in più è un appuntamento difficile da raggiungere. Io sono in contatto continuo con il selezionatore della Nigeria, gli faccio sapere quando gioco per farmi vedere e mettermi in mostra. E so che il Varese mi può garantire il biglietto per quell’aereo che porta in Brasile».
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