Polvere nera e palle di piombo, la giornata dei tiratori “d’epoca”

Il 22 e 23 marzo il Tiro a Segno di Gallarate ospita l'ottava gara del campionato nazionale di tiro ad avancarica, con le armi che si usavano ai tempi delle guerre napoleoniche e risorgimentali

Tirare al bersaglio con polvere nera e palla di piombo. È una passione praticata da centinaia di persone in Italia, si chiama "tiro ad avancarica", la specialità del tiro in cui si impiegano – appunto – le armi ad avancarica, che si caricano inserendo polvere e palla direttamente nella canna. Fucili e pistole ottocenteschi saranno protagonisti a Gallarate il 22-23 marzo, quando il Tiro a Segno Nazionale ospiterà l’ottava prova del Campionato Italiano di Tiro ad Avancarica. «In questa occasione avremo circa 200 prestazioni, circa 200 tiratori da tutta Italia» spiega Salvatore Mingione, presidente e grande animatore dell’attività del Tiro a Segno Nazionale di Gallarate, nato nel 1883 come "società mandamentale di tiro a segno" (Gallarate era allora mandamento della provincia di Milano, nell’ordinamento del Regno d’Italia). Ottocentesca la struttura originale del Tiro a Segno gallaratese (nella foto a destra, diplomi e premi dei tiratori), ottocentesche – se non più antiche – le armi che verranno impegnate nel weekend del 22-23 marzo: nel tiro ad avancarica si utilizzano appunto modelli di armi "d’epoca", del tipo in uso fino alla seconda metà dell’Ottocento, quando si passò – almeno per le dotazioni degli eserciti – alle moderne armi a retrocarica. La differenza? Nelle armi ad avancarica il tiratore deve inserire prima la polvere nera e poi il proiettile (la "palla") direttamente nella canna, che deve essere tenuta pulita ad ogni tiro. Un sistema decisamente più complesso (e lento) rispetto alle armi moderne a retrocarica, in cui la cartuccia comprende sia la carica sia il proiettile che viene sparato. Gli appassionati in Italia sono molti, le specialità sono molto numerose, divise tra fucili e pistole, per distanza del tiratore dal bersaglio (a 25 o 50 metri).

Le armi impiegate sono sia originali sia repliche moderne costruite con le stesse caratteristiche di quelle antiche. «Le repliche hanno un valore di circa 800 euro per pistola, 1200 per fucili» spiega ancora Mingione. «Quelli originali invece non hanno un valore, si parte come minimo dalle migliaia di euro». I fucili antichi sono a volte veri pezzi di storia: «Questo per esempio – dice Mingione, mostrando una delle sue armi (nella foto in alto) – è un fucile francese Charleville a percussione e luminello, che era in dotazione alla nostra Guardia nazionale». La Guardia Nazionale era, per così dire, la "riserva" dell’Esercito Italiano, durata solo dal 1861 al 1876, "esercito di popolo" che riuniva in ogni cittadina una unità (a Gallarate per esempio c’erano quattro compagnie, che ogni settimana si riunivano per esercitazioni). Le armi ad avancarica un tempo imponevano ai soldati, sul campo di battaglia, di ricaricare con operazioni il più possibile rapide, tra polvere e pallottole; oggi invece le operazioni si fanno con lentezza, al poligono. E la vera sfida è solo centrare il bersaglio.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 06 Marzo 2014
Leggi i commenti

Video

Polvere nera e palle di piombo, la giornata dei tiratori “d’epoca” 1 di 1

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.