E la sistemazione di Viale Milano?
Il nuovo viale prevede spartitraffico centrale e nuove ciclabili: dovrebbe essere completato a maggio, ci sono stati lavori aggiuntivi per regolarizzare il fondo
Ma quando si chiuderanno i lavori su viale Milano a Gallarate? La domanda è d’obbligo, visto che l’intervento (annunciato nell’autunno 2013) è in corso da sei mesi e, soprattutto, doveva essere completato in poche settimane, entro l’anno 2013 (anche se era la previsione senza piogge, che poi invece sono state abbondanti soprattutto intorno a Natale). «È quasi finito, mancano da fare le strisce e dipingere gli spartitraffico» dice l’assessore ai lavori pubblici Danilo Barban, a cui abbiamo chiesto aggiornamenti in occasione della conferenza stampa delle nuove ciclabili. «Abbiamo dovuto fare dei lavori aggiuntivi, sono stati fatti dei rinforzi per consolidare la strada ai lati» (la foto qui accanto è di fine marzo). Previsione di completamento? «A maggio sarà tutto completato». Anche per questo, sulle nuove ciclabili, il collega di giunta Giovanni Pignataro ha preferito usare prudenza, dovendosi districare tra appalti e verifiche tecniche.
Il nuovo viale Milano prevede appunto uno spartitraffico in cemento (al posto dei new jersey rimossi lo scorso anno) e piste ciclabili e marciapiedi sui lati. La questione delle tempistiche e delle scelte tecniche è stata richiamata anche in consiglio comunale: «È un cantiere aperto da un sacco di tempo, ma soprattutto non risolviamo con quella soluzione» ha obbiettato il consigliere di Forza Italia Aldo Simeoni, prendendosela con la soluzione che prevede uno spartitraffico "discontinuo" con alcuni punti d’intersezione. Simeoni ha criticato anche le scelte tecniche: «Un intervento fatto dallo stesso geometra che mi ha imposto di chiudere completamente lo spartitraffico». La questione è relativa alla sicurezza stradale e l’ex assessore di Forza Italia-PdL ha invece contrapposto un altro intervento giudicato risolutore: «L’unica soluzione sarebbe una nuova rotatoria al Mediaworld, a 300 metri dall’ingresso dell’Aeronautica e 300 metri dalla rotonda in fondo, questo sì impedirebbe incidenti». Nel frattempo, l’intervento su ciclabili e marciapiedi va avanti, almeno su questo fronto qualcosa dovrebbe fare, per la sicurezza delle "utenze deboli".
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