I neofascisti ricordano il legnanese Borsani, il sindaco scrive al vice-questore
Alberto Centinaio esprime in una lettera tutta la sua preoccupazione e la sua contrarietà all'adunata organizzata da Forza Nuova e Fiamma Tricolore per mercoledì 30 aprile in città
Sconcerto e preoccupazione è quello che sta generando a Palazzo Malinverni la manifestazione organizzata per domani sera (mercoledì 30 aprile) in città da parte di Forza Nuova e Fiamma Tricolore in memoria del legnanese gerarca fascista Carlo Borsani, ucciso il 29 aprile del ’45 dai partigiani. Una preoccupazione che il sindaco Centinaio esprime in una lettera al vice-questore e dirigente del commissariato di Legnano: «Ho appreso in giornata dagli organi d’informazione locali che nella serata di domani, mercoledì 30 aprile 2014, è in programma in città una manifestazione organizzata da Forza Nuova e Fiamma Tricolore per ricordare la figura di Carlo Borsani, legnanese, ucciso con un colpo alla nuca a Milano dai partigiani il 29 aprile 1945».
Centinaio afferma la sua netta contrarietà alla celebrazione neofascista: «Non essendo in mio potere vietare – ne tanto meno autorizzare – simili iniziative, le chiedo la cortesia di far presente al Signor Questore di Milano la più decisa contrarietà della mia Amministrazione a che Legnano diventi teatro di tristi e preoccupanti adunate di gruppi neofascisti, con il tradizionale corollario di slogan e ritualità che pensavamo di aver definitivamente consegnato alla storia».
A pochi giorni dalla Festa della Liberazione, una simile manifestazione viene vista dal sindaco come una provocazione «che Legnano, città insignita di Medaglia di Bronzo per la Resistenza al nazi-fascismo, non può tollerare». Infine c’è la preoccupazione per l’ordine pubblico: «Siamo a poche settimane dalle elezioni europee ed il rischio di tafferugli che potrebbero verificarsi a fronte di eventuali contro-manifestazioni è elevato».
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