“I proprietari dei cavalli mi devono 400mila euro”
La Svicc spa, società che gestisce l'ippodromo ,passa al contrattacco e presenta il conto dell'affitto dei box ai proprietari dei purosangue da corsa e pubblica le iniziali dei morosi. Il presidente Guido Borghi è disponibile a reinvestire l'importo nelle scuderie. Marco Gonnelli (presidente allenatori di galoppo): «È un pesce d'aprile?»
Se la tavola rotonda sul destino dell’ippodromo di Varese e delle scuderie di via Frà Galdino aveva aperto uno spiraglio per una soluzione tra la Svicc spa (Società varesina incremento corse cavalli), che gestisce le Bettole, e gli allenatori di galoppo, a distanza di due settimane quello spiraglio sembra richiudersi.
La "Varesina", che è presieduta da Guido Borghi, con una lettera inviata a tutti i giornali ha deciso di pubblicare «l’elenco delle iniziali dei proprietari e degli allenatori di riferimento per ogni scuderia che da anni usufruiscono dei numerosi servizi messi a disposizione dalla Svicc (scuderie, box, piste per gli allenamenti all’interno dell’ippodromo, etc) e non versano i corrispettivi dovuti».
La società nel suo comunicato precisa anche che sono tenuti al pagamento dei corrispettivi i soli proprietari dei cavalli salvo che il proprietario non deleghi l’allenatore di saldare anche la quota relativa ai servizi offerti dalla Svicc. La somma dei crediti da riscuotere, secondo i conti fatti dalla Varesina, ammonterebbe a circa 260mila euro a cui dovranno aggiungersi tutti i canoni del 2013 non inferiori a circa 200mila euro. Una cifra che Guido Borghi è disponibile, nel momento in cui verranno corrisposte le somme dovute, a reinvestirle nelle scuderie.
«Appare evidente – dice Borghi – che la Svicc è quindi creditrice nei confronti di chi usufruisce delle scuderie. Allo stato, per ragioni di riservatezza e rispetto nei confronti degli operatori ippici con cui vogliamo mantenere rapporti di collaborazione per rilanciare l’ippica varesina, abbiamo indicato soltanto le iniziali dei proprietari di cavalli e dei relativi allenatori che risultano debitori nei confronti della Svicc. A ciò siamo stati costretti per consentire all’opinione pubblica di farsi un’idea di come stanno realmente le cose e riabilitare il buon nome della società».
Le iniziali però hanno la stessa funzione di una foglia di fico, perché gli allenatori di galoppo a Varese si contano sulle dita di una mano. E così quando la Varesina indica in «MG» l’allenatore dei cavalli dei proprietari maggiormente morosi con oltre 140 mila euro, è chiaro che si riferisce a Marco Gonnelli. E se ci fosse ancora qualche dubbio il comunicato precisa che è «quello che più di tutti ha “montato” la pretestuosa polemica di questi ultimi mesi. Tale campagna contro la Svicc, stante il debito accumulato dai suoi proprietari, insospettisce molto. Non vorremmo che tale iniziativa mediatica sia stata “orchestrata” proprio per distogliere l’attenzione delle somme che i proprietari dei cavalli che allena devono alla Svicc».
La "Varesina" precisa anche di aver sollecitato attraverso i suoi legali il pagamento delle somme dovute, specificando che spesso i proprietari dei cavalli dicono di aver già versato gli importi all’allenatore. «La società in questi due anni – prosegue il comunicato stampa – ha sempre e comunque garantito le utenze, il mantenimento della pista di allenamento con relativa manutenzione, lo smaltimento del letame. Tale grave situazione debitoria di coloro che da anni usufruiscono dei servizi unita ai ritardi del ministero nel pagare i corrispettivi, non consente alla Svicc di essere puntuale nei pagamenti dell’energia». Il presidente Borghi si dice infine disponibile, nel momento in cui verranno corrisposte le somme dovute, a reinvestirle nelle scuderie.
«Che cos’è un pesce di aprile?» replica Marco Gonnelli, presidente degli allenatori di galoppo, considerato da Guido Borghi e dalla Svicc come il principale avversario in questa disputa. «MG sono io – continua Gonnelli – e vorrei precisare che dal 31dicembre 2012 la Svicc non ha fatto più una fattura per l’affitto dei box, nonostante io abbia ancora le ricevute delle raccomandate che gli inviavo periodicamente per avere un incontro».
Secondo il presidente degli allenatori, l’importo dovuto è molto inferiore rispetto a quanto è stato dichiarato. «Gli ultimi tre mesi del 2012 non sono stati pagati i premi dai quali la Svicc ha sempre trattenuto la sua quota per l’affitto dei box, mentre fino all’agosto del 2012 i soldi dei premi sono sempre stati dati alla Svicc che si teneva tre mesi anticipati. Poi, siccome ci voleva buttare fuori, ha iniziato a non darci le piste per allenarci, a eliminare il servizio di sorveglianza, fino a non dare più la luce. Insomma, negli ultimi anni la Svicc ha tagliato sempre di più fino alla bolletta».
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