Il Tar boccia la dote scuola: le reazioni di PD e 5Stelle
La decisione del Tribunale amministrativo di bocciare la delibera regionale perché discriminante verso chi frequenta le scuole statali, riaccende le critiche di PD e Movimento 5Stelle
Torna alla ribalta la “dote scuola”, la delibera della giunta lombarda che sostiene il diritto allo studio in maniera diversificata tra scuole paritarie e statali. La bocciatura a parte del TAR ha ridato fiato alle critiche che erano già state sollevate a suo tempo dalle opposizioni.
In una nota, Paola Macchi, portavoce in Regione del Movimento 5Stelle accusa la giunta di aver deliberato in aperto contrasto con l’art 33 della Costituzione: « Il Movimento 5 stelle ha presentato una mozione urgente sul tema dell’ultima delibera “Dote scuola ” alla luce della recente sentenza del Tar che ha evidenziato come Regione Lombardia abbia previsto , senza alcuna giustificazione ragionevole e con palese disparità di trattamento, delle erogazioni economiche diverse e più favorevoli per coloro che frequentano una scuola paritaria (per la maggior parte private) rispetto a coloro che frequentano una scuola statale, pur a fronte della medesima necessità e della medesima situazione di bisogno economico. La delibera varata a gennaio 2014 è ulteriormente peggiorativa in quanto mantiene la disparità di contributi erogati, prevedendo 30 milioni di fondi per il 9% degli studenti che frequentano le paritarie e solo 10 per il restante 91% che frequenta le statali, con tetto massimo di 38.000 euro per le famiglie dei primi, contro 15.458 euro per i secondi. Toglie inoltre qualsiasi contributo ai bimbi delle elementari, ai bimbi disabili che frequentano le statali e agli studenti di terza, quarta e quinta superiore che frequentino scuole statali, lasciandoli invece per tutte queste categorie di studenti delle paritarie. Sono stati presentati 2 ricorsi al Tar anche per questa delibera, ancora più’ discriminante e iniqua della precedente. Per il Movimento 5 Stelle non è più accettabile che i soldi delle tasse dei cittadini siano spesi solo per una minoranza che ha scelto di mandare i propri figli ad una scuola paritaria: questa è una palese scelta di campo che ripartisce in maniera non equa i fondi pubblici, tolti a famiglie che di questo passo non potranno più permettersi di mandare i propri figli a scuola. E’ vergognoso come la giunta abbia deliberato in aperto contrasto con l’articolo 33 della costituzione, dimostrando anche di non aver nessun interesse di intervenire per la situazione veramente problematica delle scuole statali lombarde e per aiutare famiglie in grave difficoltà economiche».
Anche Fabio Pizzul, consigliere del PD era intervenuto sul medesimo argomento sabato scorso: « Lo avevamo detto e sollecitato più volte in Commissione Istruzione e in Consiglio regionale, ma la Giunta è sempre rimasta sorda alle nostre richieste. E ora si becca la bocciatura del Tar dopo il ricorso da parte di due famiglie a proposito di dote e buono scuola. Il Tar quindi dà torto alla Regione: le scelte fatto sulla dote scuola sono discriminanti e penalizzano gli studenti delle scuole statali. La sentenza annulla proprio le delibere di Giunta relative alla componente sostegno al reddito in nome della disparità di trattamento tra studenti frequentanti scuole statali e scuole paritarie. La magistratura amministrativa ritiene ingiustificato il diverso trattamento tra gli uni e gli altri. Una criticità che è stata più volte sottolineata da noi delle minoranze in Consiglio, appunto, e che ora viene certificata da una sentenza. E se il dispositivo non mette in discussione la possibilità di offrire un sostegno alle famiglie, sottolinea, però, la necessità di un equilibrio di trattamento. Vedremo, ora, come si comporterà una Giunta che, fin qui, è sempre stata sorda alle nostre sollecitazioni, rincara il consigliere Pd. Speriamo che ora si possa aprire un dibattito serio e sereno sui fondi per il diritto allo studio e che la Giunta possa rivedere fin da subito i criteri adottati».
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