La primavera gela la ripresina in provincia di Varese
I dati Inps sulla cig del primo trimestre 2014 indicano una brusca inversione di tendenza: superata la soglia di 6 milioni di ore di cassa integrazione, picco della straordinaria. L'analisi di Sergio Moia (Cisl dei Laghi)
I dati sulla cig del primo trimestre 2014 riducono notevolmente le speranze di fine anno. Dopo i dati conforttanti dell’ultimo trimestre del 2013, c’è stata una brusca inversione di tendenza dovuta al picco della cig straordinaria toccato nel mese di marzo, il mese nero per la cassa integrazione straordinaria e per quella totale dall’inizio della crisi. Mai infatti, a partire dal 2010, erano stati superati i 6.000.000 di ore richieste di cig in un mese, mentre nel mese di marzo siamo arrivati a quota 6.805.458.
Il primo trimestre del 2014 si colloca invece al quarto posto, con 11.913.606 ore, dopo i primi due trimestri del 2010, quando erano stati superati i 15 milioni di ore richieste e il quarto del 2012 con 12 milioni e mezzo di ore.
(nella foto: Serio Moia, segreteria Cisl dei Laghi)
Più nel dettaglio, non ci sono scostamenti rilevanti di ordinaria e cig in deroga rispetto al trimestre precedente. L’ordinaria addirittura decresce rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente di oltre il 23%. La cig in deroga invece incrementa rispetto all’anno precedente del 85,4%. In questo secondo caso però gioca un ruolo fondamentale la disponibilità degli stanziamenti governativi, che possono produrre delle sensibili variazioni temporali nella decretazione e quindi anche nella rilevazione statistica. Così è successo ad esempio lungo tutto l’arco del 2013.
«Il dato eclatante è quello della cassa straordinaria – sottolinea Sergio Moia, della segreteria Cisl dei Laghi – dove la richiesta di 6.444.993 ore pone il trimestre al secondo posto, negli ultimi 4 anni, dopo il primo trimestre del 2010, quando le ore richieste furono poco più di 7 milioni. Ora come allora la parte del leone tocca al settore meccanico, con più di 4 milioni di ore richieste. Allora seguivano tessili, chimici, commercio e grafici con più di 2 milioni di ore, mentre oggi il resto delle ore, oltre che su questi settori, si distribuisce anche sul settore dei trasporti, che incide per quasi mezzo milione di ore richieste. Anche per il territorio della provincia di Varese sono quindi sempre più importanti ed urgenti misure di sostegno alla crescita».
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