Mirabelli sull’ippodromo: “Non c’è più tempo il sindaco faccia la sua parte”
Il capogruppo del Pd in consiglio comunale chiede ad Attilio Fontana di vestire i panni di Menenio Agrippa: «Deve favorire una riconciliazione in nome della città»
La lunga storia che lega Varese all’ippica inizia addirittura 136 anni fa. Fu il 31 gennaio 1878, infatti, che il conte Gian Pietro Cicogna comunicò al sindaco di allora, dottor Magatti, la costituzione della Società Ippica Varesina. L’ippodromo fu costruito nella zona di Casbeno, nel 1896 fu trasferito a Masnago, poi, nel 1911, nell’attuale sede delle Bettole. Le Scuderie Olona sorsero nel 1939. Per decenni, le Bettole sono state sinonimo di emozionanti competizioni caratterizzate dalla passione sportiva e dalla dignità agonistica.
Le Amministrazioni comunali varesine sono state, in genere, consapevoli del fatto che non tutte le città hanno avuto la fortuna di avere a disposizione una risorsa tanto bella e importante per il territorio, non solo in un’ottica sportiva ma anche commerciale e turistica. È risaputo che attualmente, il settore ippico, a livello nazionale e locale, sta attraversando una profonda crisi. In questo contesto, non può, pertanto, che rammaricare e creare apprensione la situazione che, negli ultimi tempi, vede contrapposti la Società Varesina Incremento Corse Cavalli e gli allenatori, i proprietari e i fantini delle Scuderie Olona di via San Galdino.Situazione che, purtroppo, è culminata, per ben due volte, nel taglio della corrente negli edifici che ospitano circa 20 persone e 120 cavalli. L’assenza di elettricità, tra l’altro, bloccando anche il nastro trasportatore, rischia, in pochi giorni, con l’accumularsi di una montagna di letame a ridosso dei condomini confinanti, di provocare una allarmante situazione igienico-sanitaria.A questo punto, riteniamo che, per uscire da questo vicolo cieco, sarebbe auspicabile un intervento pacificatore dell’Amministrazione comunale.Un intervento che, pur travalicando, probabilmente, le sue strette competenze, si rende necessario per il bene comune, ovvero per evitare che le due parti in causa, continuando a farsi la guerra, oltre che a indebolirsi a vicenda, finiscano per arrecare danni irreparabili a Varese e ai varesini. Chiediamo al Sindaco Fontana, in un certo senso, di vestire i panni di Menenio Agrippa, per favorire una riconciliazione che non giovi solo alla Società Varesina Incremento Corse Cavalli o agli allenatori, ai proprietari e ai fantini delle Scuderie Olona ma a tutta la nostra città che, altrimenti, in un futuro assai prossimo, non rischia solamente di perdere una fetta della propria storia ma anche un’altra fonte di occupazione, con tutto il suo indotto. L’Amministrazione deve pretendere chiarezza dalla Società Varesina Incremento Corse Cavalli, che è debitrice nei confronti del Comune di ben 102.000 euro per il mancato pagamento di tre annualità di affitto dell’ippodromo, sulla capacità di onorare la concessione dell’impianto fino al 2025, come stabilito dal contratto; sull’opportunità di riuscire a portare a Varese il trotto; sull’effettiva volontà di effettuare i lavori di manutenzione della struttura propedeutici a creare le condizioni necessarie affinché si possano calendarizzare, dopo l’azzeramento di quelle di febbraio, le riunioni di luglio e agosto del galoppo. Nello stesso tempo, l’Amministrazione deve pretendere altrettanta chiarezza dagli inquilini delle Scuderie Olona sulla garanzia che vengano versate, puntualmente, alla Società Varesina Incremento Corse Cavalli le somme dovute per l’affitto dei box . Nell’attesa di capire se, eventualmente, esistauna “cordata”intenzionata, in futuro, a subentrare, alla Società Varesina Incremento Corse Cavalli nella gestione dell’ippodromo, questa ci sembra l’unica possibilità per cercare di rasserenare un clima tesissimo che non giova a nessuno.
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