Unendo Yamamay, sfortuna e rimpianti. A Piacenza il primo round

Avanti di un set e 20-23 nel secondo, Busto Arsizio si fa riprendere da Piacenza e cede gara 1 della finale scudetto. Con Wolosz e Ortolani fuori per guai fisici, le biancorosse reggono comunque fino all’ultimo

L’incantesimo è finito sul 20-23 del secondo set, con la Unendo Yamamay clamorosamente avanti al PalaBanca: dopo aver dominato le serie di quarti e semifinali, la squadra di Parisi stava rischiando di “sbancare” anche il palazzetto di Piacenza in gara 1 di finale scudetto, facendo un passo decisivo verso il sogno tricolore. Anche perché la squadra di Caprara sembrava totalmente nel pallone, impaurita dall’intensità e dal ritmo avversari, incapace di decidere cosa fare e come farlo. Invece le cose sono andate diversamente: prima la Rebecchi, senza la sua palleggiatrice in campo, è riuscita incredibilmente a pareggiare i conti e chiudere il set ai vantaggi, e poi Busto Arsizio ha dovuto pagare un tributo salato alla sfortuna, perdendo Wolosz a causa di un virus influenzale e, per un breve ma decisivo tratto di partita, anche Ortolani per crampi. Assenze a parte, la rimonta subita ha decisamente cambiato le sorti della partita: la squadra di Parisi, fin lì assolutamente perfetta a muro e in difesa, ha cominciato a sbandare un po’ in tutti i fondamentali (11 errori in battuta, altrettanti in ricezione, di cui ben 6 di Leonardi), mentre le padrone di casa hanno ripreso fiducia passando dai 18 errori dei primi due set ai 6 del terzo e del quarto. A chiudere la partita ci hanno poi pensato la solita Lucia Bosetti e una strepitosa Meijners, che ha attaccato ben 52 palloni mettendone a terra 23.

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I rimpianti per Busto non mancano, anche perché è ovvio che le avversarie abbiano grossi margini di miglioramento: il 28% in attacco di De Kruijf e il 27% di una pessima Van Hecke parlano chiaro. Il bicchiere, però, deve essere considerato mezzo pieno: anche in condizioni di assoluta emergenza le biancorosse non hanno mai chinato la testa, continuando a lottare alla pari con le campionesse d’Italia nonostante le molte imperfezioni, anche quando tutto sembrava finito. La speranza è quella di poter recuperare subito Wolosz, che ha resistito per due set prima di arrendersi al virus che l’aveva colpita alla vigilia del match; Ortolani, invece, ha già dimostrato di essere pronta al sacrificio, anche se certamente il caldo infernale del PalaBanca può influenzare le sue condizioni fisiche. Insomma: la serie che assegnerà lo scudetto è ben lungi dall’essere finita e i timori reverenziali di Busto nei confronti delle favoritissime emiliane sono definitivamente cancellati. Mercoledì 30 aprile alle 20, ancora a Piacenza, è più che lecito aspettarsi un’altra battaglia.

LA PARTITA – Cornice spettacolare al PalaBanca, dove mancano solo pochi spettatori al tutto esaurito: la zona più “calda” è quella dei supporter della Unendo Yamamay, accorsi in oltre 400 da Busto Arsizio. Tra i tanti VIP in tribuna anche l’ex Giulia Pisani, sempre presente alle gare delle “farfalle”, e l’ex patron di Villa Cortese, Flavio Radice. Fuori dal palazzetto, nel prepartita, la protesta dei tifosi della Copra Piacenza maschile, vicina alla chiusura.
Nessuna sorpresa nelle formazioni titolari scelte dai due allenatori, identiche a quelle vittoriose nelle rispettive semifinali. L’avvio di Busto Arsizio è folgorante: subito 1-5 con tre errori piacentini. La Rebecchi fatica a trovare il ritmo in attacco, ma rientra subito in carreggiata e trova la parità sull’8-8 grazie a due muri consecutivi di Leggeri. Le piacentine vanno per la prima volta in vantaggio sul 12-11 con un errore di Ortolani; Meijners, punzecchiata in ricezione, si vendica con un turno di servizio micidiale per il 16-13. La Unendo Yamamay però si riavvicina subito grazie al muro, e dal 17-15 infila un break di 0-4 con due ace consecutivi di Bianchini. Caprara corre ai ripari inserendo Valeriano, ma non basta: Van Hecke e Leggeri sbagliano, Buijs da seconda linea piazza il 18-22. La Unendo Yamamay è praticamente perfetta, colpisce per il 20-24 con Ortolani e al secondo tentativo chiude con Arrighetti un primo set da sogno.

Ancora più impressionante l’inizio del secondo set: Ortolani infila due servizi velenosissimi per il 2-5, Arrighetti fa 4-8 e Piacenza appare in completa balia delle avversarie. A tenere a galla le campionesse d’Italia è sempre il muro, che propizia la risalita fino all’8-9, mentre Meijners comincia a entrare in temperatura. Il pareggio arriva sull’11-11, ma dura pochissimo: Arrighetti, con l’aiuto di tanti errori piacentini, firma il nuovo allungo per l’11-15. Ortolani dà spettacolo anche in difesa (13-17), poi un incisivo servizio di Ferretti riporta le padrone di casa a meno 1 sul 17-18; la Unendo Yamamay prova a scappare di nuovo (18-21, 20-23) ma viene sempre riavvicinata. Senza palleggiatori in campo, Piacenza riesce clamorosamente a pareggiare con Meijners, ma è comunque Busto a procurarsi il primo set point sul 23-24. De Kruijf lo annulla, poi Meijners infila l’ace del 25-24 tra Marcon e Leonardi, e Bosetti mura Arrighetti concretizzando il pareggio.

Brutto colpo per la Yama e iniezione di fiducia per Piacenza, che infatti apre il terzo set con il vento in poppa: muro di Bosetti su Arrighetti per il 5-2. La fortuna aiuta Van Hecke al servizio e un erroraccio della coppia Wolosz-Michel (10-5) porta all’ingresso di Petrucci in regia, ma Meijners piazza un missile in battuta per il 12-6. Ortolani prova a limitare i danni (14-10), ma senza la palleggiatrice titolare le difficoltà di Busto sono evidenti e Van Hecke firma il 17-11. Parisi getta nella mischia prima Sloetjes e poi Garzaro, ma il set è ormai compromesso: Meijners fa 20-12 e un’invasione del muro bustocco porta il punteggio sul 2-1.
Wolosz non riesce a rientrare e nel quarto set Parisi conferma Petrucci insieme a Garzaro. Proprio la centrale vicentina guida la Unendo Yamamay alla reazione per il 2-5, ma Meijners rimette le cose a posto per le emiliane con una tripletta e un ace di De Kruijf ribalta il risultato sul 10-8. Ci si mettono poi anche i crampi di Ortolani, che sull’11-9 deve lasciare spazio a Sloetjes: Busto è ridotta ai minimi termini, ma riesce orgogliosamente a resistere e anche a pareggiare sul 13-13 con un muro di Garzaro. Piacenza appare distratta, ma un errore di Marcon e un muro sulla stessa Cisky le regalano comunque l’allungo del 19-17; rientra allora Ortolani che va subito a segno due volte per il 19-19. Sul 20-20 Meijners piazza però due attacchi di fila per il break decisivo; Parisi si gioca i due time out, ma Arrighetti fallisce per quattro volte la palla del pareggio e alla fine Meijners la punisce per il 24-22. Buijs annulla il primo set point, sul secondo De Kruijf è implacabile e regala a Piacenza il vantaggio nella serie scudetto.

LE INTERVISTE

Rebecchi Nordmeccanica Piacenza-Unendo Yamamay Busto Arsizio 3-1 (21-25, 26-24, 25-15, 25-23)
Piacenza: Poggi (L) ne, Valeriano, Leggeri 7, De Kruijf 9, Van Hecke 12, Meijners 28, Manzano ne, Ferretti, Sansonna (L), Bramborova 1, Caracuta ne, Bosetti 18, Vindevoghel 1. All. Caprara.
Busto A.: Ortolani 16, Garzaro 6, Bianchini 2, Michel 6, Leonardi (L), Marcon 9, Spirito ne, Sloetjes 1, Buijs 12, Arrighetti 8, Wolosz 2, Petrucci 1. All. Parisi.
Arbitri: Fabrizio Padoan e Giampiero Perri.
Note: Spettatori 3450. Piacenza: battute vincenti 6, battute sbagliate 9, attacco 37%, ricezione 75%-42%, muri 15, errori 24. Busto: battute vincenti 3, battute sbagliate 11, attacco 34%, ricezione 63%-37%, muri 10, errori 21.

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Pubblicato il 26 Aprile 2014
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