Abbattute cinque querce in via Trento, gli Amici della Terra: “chi ha dato l’ok?”
Continua la disputa sul taglio delle piante tra l'associazione e l'amministrazione comunale
Cinque querce abbattute e un mistero. Chi ha dato l’autorizzazione per il taglio? A Cassano Magnago c’è chi non si rassegna all’abbattimento delle piante che sorgevano nel giardino di un’abitazione privata in via Trento. L’episodio, accaduto nel marzo scorso, aveva suscitato più di una polemica.
Ora Arturo Bortulozzi, presidente dell’associazione "Amici della Terra" chiede al municipio la piantumazione di 15 alberi e una risposta chiara sulle responsabilità dell’abbattimento, visti gli ultimi sviluppi della vicenda.
Il 30 maggio infatti, Bortoluzzi contatta via mail il Comandante del Corpo Forestale della provincia di Varese, Paolo Moizi, il quale dice di non aver mai accolto la richiesta per l’abbattimento delle querce di via Trento. Nella mail Moizi aggiunge che la Forestale non ha "competenze amministrative" riguardo a piante che non rientrino nell’albo degli alberi monumentali, così come previsto dalla legge 10/2013. La palla passa allora al primo cittadino di Cassano Magnago, Nicola Poliseno, che a Varese News risponde di aver visto l’autorizzazione all’abbattimento prodotta dal proprietario e aggiunge: «Vorrei ricordare a tutti che le piante tagliate in via Trento sorgevano su un’area privata. Inoltre su questo taglio sono state fatte due interpellanze a cui abbiamo già dato risposta in Conisglio comunale. A noi risulta che il privato fosse in possesso dell’autorizzazione della Forestale. Detto questo, è normale che ci sia dispiacere attorno al taglio di una pianta, perché si perde qualcosa di importante. Io però devo occuparmi della situazione complessiva del Comune. In questo caso ci si è completamente dimenticati di ricordare quante essenze sono state piantate nel corso del 2013. Nel territorio cassanese solo nel mese di novembre abbiamo piantato 50 carpini donati dall’Ersaf (ente regionale forestale), dopodiché ne abbiamo piantate altre 22 e altre 25 nell’oasi Boza. Oggi ne abbiamo altre 150 nel magazzino comunale, che sono state invasate e sono già pronte per essere piantumate».
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