Al Faberlab tutto quello che volete sapere sul coworking
Massimo Carraro, inventore di Cowo, ospite giovedì 22 dell'officina digitale di Tradate
«Se saremo in tanti, questa idea avrà la bellezza di tanti, ed anche le risorse, la comunicazione, le energie propositive di tanti».
Massimo Carraro, ospite giovedì 22 maggio del Faberlab di Tradate per l’incontro "Tutto quello che avreste voluto sapere sul coworking e non avete mai osato chiedere", riassume così il pensiero che ruota attorno a Cowo, la rete di 96 spazi in 57 città diverse, nata a Milano nel 2008 dopo che Carraro, copywriter di professione e la sua partner Laura Coppola, art director, decidono che i 140 metri quadri del loro ufficio sono diventati troppi per due persone.
È così che l’idea del coworking da californiana diventa milanese. Massimo e Laura decidono di affittare parte del loro grande open-space a Lambrate, o meglio le loro scrivanie, ai cosiddetti "professionisti nomadi", lavoratori che non hanno voglia, o risorse, per affittare un ufficio da soli.
L’evento è gratuito, per prenotarsi clicca qui
Il coworking è dunque una proposta per chiunque abbia uno spazio professionale già attivo, e sia interessato a entrare in contatto con altri professionisti su base continuativa, realizzando, nel contempo, un piccolo guadagno. Si tratta di un luogo destinato all’affitto di postazioni di lavoro che permette di abbattere sensibilmente le spese di un ufficio e di avere una serie di servizi a disposizione per le proprie esigenze, tuttavia non è un fenomeno emerso semplicemente per abbattere i costi. Il Coworking è prima di tutto una modalità di lavoro che mette al centro dell’attività la condivisione di un ambiente, in cui si genera uno scambio di competenze.
«Mi piace sfruttare i social media e i blog per convincere la gente ad aggregarsi in comunità di vita reale, come lo è la rete Cowo con migliaia di persone coinvolte – dice Massimo -. Di esempi di professionisti che lavorano gomito a gomito dai settori più disparati, più o meno folkloristici, potrei farne a decine, ma quello che importa credo sia il quadro d’insieme, l’ecosistema. Cowo è diventato, per molti, proprio questo: un ecosistema sano e sostenibile, all’interno del quale progetti condivisi nascono in maniera spontanea e naturale, per il fatto che gli spazi sono culturalmente pronti a recepire il talento delle nuove idee progettuali, e motivati a sostenerle».
Un ecosistema che proietta Cowo nel mercato. Nei mesi successivi Massimo e Laura ricevono quasi 100 adesioni da ogni parte d’Italia, molte fanno ancora parte di Cowo. Piccoli team di professionisti che insieme trovano il modo di risparmiare risorse, vivendo un’esperienza di condivisione creativa e di collaborazione professionale. «Un esperimento curioso e interessante, anche perché lo si è portato avanti con la serenità di chi non deve obbedire a un business plan, ma preferisce seguire le logiche delle relazioni e delle affinità» conclude Massimo.
L’appuntamento con Cowo è dunque giovedì 22 maggio alle 20.30 al Faberlab di Tradate, per scoprire i lati nascosti del coworking e soddisfare le tante curiosità che, ancora oggi, interessano questa modalità di lavoro e di confronto.
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