Albrizio: “Nella crisi è mancata la regia della politica”
Al sedicesimo congresso provinciale della Uil, il sindacato confederale si dimostra più che mai compatto. «Un ruolo importante potrà svolgerlo il tavolo di competitività della Camera di Commercio. Fondamentale sarà il ruolo che potrà giocare Regione Lombardia»
Se qualcuno pensa che il sindacato a Varese stia vivendo una stagione di difficoltà, pensa male. Dal sedicesimo congresso provinciale della Uil arrivano due messaggi che rimandano l’immagine di un sindacato consapevole del proprio ruolo in un Paese che sta cambiando. Il primo è del segretario Antonio Albrizio che nella sua relazione respinge con fermezza l’accusa fatta da più parti di difendere chi il posto di lavoro ce l’ha già o è pensionato rispetto a chi è disoccupato; il secondo arriva dai colleghi delle segreterie di Cgil e Cisl dei Laghi ospiti del congresso, Antonio Ciraci e Roberto Pagano, che rimarcano l’efficienza del modello varesino, tanto da definirlo «un fiore all’occhiello», da sempre unito in tutte le battaglie più importanti. «Più unito di quanto lo sia nel resto della Lombardia e anche in Italia».
Tra gli ospiti – e non è un caso – c’è anche Carmela Tascone, ex segretaria della Cisl, protagonista insieme ai colleghi di Uil e Cgil di accordi unitari sul territorio, anche quando il resto del Paese si divideva. E le controparti datoriali presenti, ovvero Franco Colombo di Confapi e Giulio Di Martino di Confartigianato, confermano.
Albrizio quelle battaglie nella sua relazione le ricorda una per una: dall’accordo sull’anticipazione della Cigs al protocollo anticrisi, fino alla recente manifestazione del Primo Maggio a Malpensa, scenario di una vertenza che coinvolge migliaia di lavoratori. Un simbolo che riassume in sè tutte le difficoltà del Belpaese.
Ma se qualcuno in questi anni è mancato nel proprio ruolo, questo non è certo il sindacato, sottolinea Albrizio. «È mancata una regia, necessaria per fare realmente sistema. Ci auguriamo che possa essere rappresentata, almeno in parte, dal tavolo per la competitività e sviluppo che viene convocato dalla Camera di Commercio a cui partecipano anche i rappresentanti politici eletti nel territorio». Affermazione che tradotta significa: i grandi assenti sono stati la politica e le istituzioni da essa “occupate” sul territorio. E visto che le cose sono andate così, forse, si puo’ guardare e sperare andando oltre il confine provinciale. «Fondamentale – dice Albrizio – sarà il ruolo che potrà giocare Regione Lombardia».
Il congresso provinciale è anche il momento per tirare le somme all’interno della propria organizzazione. La confederalità è un valore vero quando le diverse categorie partecipano alla determinazione della linea della segreteria e Albrizio, nella sua relazione, le cita tutte, sottolineando che consapevolezza e voglia di fare per uscire dal momento di crisi generale non mancano. Così come non dimentica il ruolo centrale dei servizi, Caf e Ital, e di Adoc e Uniat, le associazione dei consumatori e degli inquilini.
In una buona relazione non devono mancare le citazioni colte di chiusura e il segretario della Uil ha scelto “Soldati” di Giuseppe Ungaretti: «Si sta come/ d’autunno/sugli alberi/ le foglie». Forse perché occuparsi di lavoro oggi è come essere in prima linea e la fragilità, così come la precarietà esistenziale, che ne deriva è assimilabile alla condizione di chi va in guerra. «È questo senso di impotenza – conclude Albrizio – che dobbiamo combattere e lo potremo fare solo con grandi motivazioni, con grande convinzione, partecipando insieme al rilancio del lavoro e al rinnovamento del Paese».
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